Dall'8 al 18 giugno il Teatro Duse metterà in scena “Geppetto e Geppetto”, del giovane drammaturgo siciliano Tindaro Granata, prodotto dal Teatro Stabile di Genova insieme al Festival delle Colline Torinesi e a Prozima Res.
Nell'ambito della XXI edizione della Rassegna di Drammaturgia Contemporanea, lo spettacolo affronta un un tema quanto mai attuale che propone anche alcuni interrogativi: che cosa vuol dire essere genitore? Ed essere figlio? Cosa intendiamo quando parliamo di famiglia? “Geppetto e Geppetto” è una storia che scava nella complessità dei rapporti umani; Tony e Luca stanno insieme da anni ed hanno il desiderio di un figlio. Come il falegname di Collodi, i due “creano” con la pratica di procreazione G.P.A. (Gestazione per Altri) Matteo, il loro bambino. I primi anni di vita del bimbo sono gioiosi e spensierati fino a quando la morte di Tony, il suo padre biologico, cambia repentinamente le cose. Crescendo, Matteo comincia a rifiutare l’affetto dell’altro papà che lo ha cresciuto e amato ma, con il quale, per legge, non ha nessun legame di sangue e questa condizione di figlio “non riconoscibile” gli fa rinnegare tutto l’amore ricevuto.
“Geppetto e Geppetto” è in scena al Duse fino a sabato 18 giugno con i seguenti orari:
da mercoledì al sabato alle ore 20.30.
La recita del giovedì inizia alle ore 19.30.
Domenica e lunedì riposo.
Prezzi: posto unico 5 Euro; abbonamento a tutta la rassegna 15 Euro.
Tindaro Granata nasce a Tindari (Messina). Inizia a lavorare con Carmelo Rifici con cui realizza molti spettacoli. Il suo debutto come drammaturgo è “Antropolaroid”, uno spettacolo autobiografico sulla storia della sua famiglia: in seguito mette in scena “Invidiatemi come io ho invidiato voi”. Nel 2014 è diretto da Serena Sinigaglia in “Il libro del buio” tratto dal libro di Tar Ben Jelluon.
Per ulteriori informazioni:
Teatro Stabile di Genova
010.5342300
La redazione
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