Abbiamo visitato con Iuliana Ierugan il borgo di Bajardo, in provincia di Imperia e a soli 10 chilometri da Sanremo, nell'immediato entroterra.
Bajardo è un borgo antichissimo, il suo centro storico risale al primo millennio a.C. quando fu un'importante luogo di culto per i Druidi - sacerdoti celti - dove sono tuttora presenti alcuni obelischi di pietra.
In seguito i Romani giunsero ad incontrare le varie popolazioni del luogo e trasformarono l'originaria struttura druidica in una fortezza, tuttora parzialmente visibile.
Nel 1887 il paese venne semidistrutto e gli abitanti decimati: il 27 febbraio la terra tremò proprio quando seicento fedeli erano riuniti nella chiesa di San Nicolò per il mercoledì delle ceneri. Il tetto della chiesa crollò e morirono 226 abitanti, più di un terzo dei presenti.
In seguito al terremoto e conseguente crollo del tetto della chiesa, vennero alla luce alcune colonne e reperti del tempio pagano su cui era stata edificata la chiesa.
La chiesa non fu mai ricostruita e oggi ne rimangono i ruderi sull'apice del monte Abelio, dove sorge Bajardo.
Rimane comunque un luogo mistico da visitare quasi con soggezione per quello che è stato e quanto vi è accaduto.
Tra i ruderi recentemente recuperati e messi in sicurezza si riconoscono le vestigia dell'antico castello medioevale, le colonne del tempio romano e una stele celtica.
Come in molti monumenti italiani, ogni nuova struttura ha inglobato quelle precedenti, ma con la distruzione della chiesa ad opera del terremoto sono emersi anche le strutture e i simboli più antichi.
Dal piazzale antistante la chiesa, denominato "Terrazzo sulle Alpi" ci si presenta un panorama che va dalla costa ligure e francese a sud, mentre a nord la vista spazia fin sulle Alpi marittime.
La visita di Iuliana Ierugan è proseguita in un locale dove si prepara la vera farinata ligure.
La farinata di ceci è una specialità tipica ligure, molto nutriente e senza glutine, preparata con ingredienti poveri: farina di ceci, acqua, e olio.
Non a caso abbiamo trovato la farinata proprio un ristorante di Bajardo in quanto questo piatto ha origini antichissime che risalgono addirittura al periodo dei Greci e dei Romani, quando i soldati preparavano una miscela di farina di ceci e acqua che facevano poi cuocere al sole o addirittura sul proprio scudo.
La visita di Iuliana Ierugan a Bajardo si conclude nella bottega laboratorio dello scultore Renato Ausenda che ci ha mostrato la sua
Meridiana Analitica in ardesia, una vera opera d’arte dedicata a Carl Gustav Jung riproducente una sintesi della psicologia analitica nella quale si evidenzia un mandala della mappatura dell’inconscio umano completa dei suoi archetipi: la parte centrale rappresenta l’ “io”, la parte conscia, mentre quella esterna riprende l’inconscio che agisce sulla persona.
Si tratta di un'autoanalisi alla scoperta dell’uomo nel suo profondo, delle sue contraddizioni, del valore della conoscenza il tutto ottenuto da uno studio personale di molti anni e dalla bellezza di un totale di circa 30 milioni di martellate.
DAVIDE ROMANINI [d.romanini@zenazone.it]
Nato nel 1969 a Genova, ingegnere, uno dei due soci di Zenazone e co-fondatore di Zenazone.it
Autore di oltre 200 video itinerari turistici in tutta Italia con il format Eats&Travels e centinaia di video in Liguria con Zenazone con oltre 5 milioni di visualizzazioni complessive solo su YouTube.
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