A Chiavari è l'argomento degli ultimi giorni. Più della rielezione del sindaco, più delle piazze pedonali, dei sagrati e delle polemiche sulla raccolta dei rifiuti.
Più di tutto poté, come spesso avviene, il dio pallone. Del resto se il protagonista è uno dei suoi profeti più prestigiosi, il discorso ci sta tutto. Cassano sì, Cassano no: la città si divide sulla prospettiva che il calciatore barese passi dalla Sampdoria all'Entella, ma intanto l'importante è che se ne parli; e il lungo eco che si propaga da Chiavari tocca la Genova di sponda blucerchiata e si alza a livello nazionale.
Perché Cassano è Cassano, mica un giocatore di seconda fascia, mica un personaggio di seconda fascia. Due figli messi al mondo e una moglie genovese (l'ex pallanuotista Carolina Marcialis), una mamma che a Genova ha trovato la sua seconda casa, e così Antonio non ha mai fatto segreto di volersi stabilizzare proprio in Liguria dopo tanto peregrinare nella sua vita pallonara.
Ma ora che alla Sampdoria non ha più spazio (è stato messo fuori rosa e hanno addotto come motivo anche le immancabili ultime cassanate) e che al Genoa il discorso non si è mai concretizzato seriamente, ecco che spunta la Virtus Entella come possibile porto d'arrivo. Notizia tanto bella quanto esagerata, e quindi ghiotta.
Perché Antonio per la prima volta nella sua comunque onorata carriera scenderebbe di categoria e perché la società del presidente Gozzi (Antonio pure lui...) farebbe l'affare del suo secolo di storia e di tutta la serie B. Un sogno, ma neanche più di tanto, se la Samp troverà un accordo con il calciatore barese.
L'Entella in un colpo solo rafforzerebbe il centrocampo, e ha mostrato di averne un bisogno, e avrebbe un clamoroso ritorno d'immagine. Immaginate l'interesse che potrebbe suscitare un giocatore come Cassano, in termini mediatici ma sopratutto come presenze al Comunale. "Antonio è un amico e lo resterà comunque andrà a finire questa storia", ha detto Gozzi, ma in cuor suo spera proprio nel lieto fine. L'eventuale affare concluso, infatti, potrebbe innescarne altri, in termini ad esempio di sponsorizzazioni. E va bene che l'Entella è una società che fa del vivaio e dei giovani il suo fiore all'occhiello, ma anche i conti devono quadrare, per stare in un campionato oneroso come la serie B, per il terzo anno consecutivo. La strada è aperta sino a fine mese. Non pare troppo lunga. E non solo geograficamente.
Alberto Bruzzone