"Da questa parte del mare" uscì nell'ottobre del 2006.
Dieci anni fa giusti e niente da allora è cambiato, semmai è peggiorato.
Il nostro mare piccolo, il Mediterraneo, è diventato una coperta chiusa, un lenzuolo bianco a coprire occhi e membra.
In contemporanea al libro uscirà anche il vinile, perché dieci anni fa ci eravamo quasi dimenticati che esistesse anche quella forma, "analogica", di ascoltar musica. Ne sono contento.
Gianmaria Testa
A dieci anni esatti dall'uscita di Da Questa Parte del Mare, album decisivo nell’affermazione di una identità musicale fra canzone popolare, cantautorato e jazz, Gianmaria Testa ritorna non solo con una raffinata ristampa su vinile del lavoro di allora, una produzione di Produzioni Fuorivia con la distribuzione di Egea Music, ma anche con un libro dallo stesso titolo.
“Da questa parte del mare”, targa Tenco come miglior album nel 2007, è un concept album interamente dedicato ad un unico argomento, come se già allora fosse un romanzo e le canzoni i capitoli che insieme raccontano una storia. Il tema sono le migrazioni moderne, argomento di grande attualità tanto ieri come oggi, una riflessione poetica, aperta e senza demagogia sugli enormi movimenti di popoli che attraversano questi nostri anni. Sulle ragioni dure del partire, sulla decisione sofferta di attraversare deserti e mari, sul significato di parole come “terra” o “patria” e sul senso di sradicamento e di smarrimento che lo spostarsi porta sempre con sé. A qualsiasi latitudine. A dieci anni di distanza il tema dei migranti rimane emergenza globale.
Un progetto che rimane nel tempo straordinariamente attuale perché nulla, come dice lo stesso Gianmaria, in dieci anni è cambiato.
Il libro che arriva in libreria con lo stesso titolo per Giulio Einaudi Editore, con prefazione di Erri De Luca, è il racconto dei pensieri, delle storie, delle situazioni che hanno contribuito a dar vita ad ognuna delle canzoni dell'album, ed è un po', inevitabilmente, il racconto di Gianmaria stesso e delle sue radici. Una lingua poetica e tagliente, insieme burbera ed emozionata, bellissima. Il dono di Gianmaria è di saper raccontare queste storie senza demagogia, certe volte con leggerezza, altre con riflessiva profondità, ma mai senza strafare.
Un viaggio struggente, per storie e canzoni, sulle migrazioni umane. Un piccolo e intensissimo libro piu potente di mille chiacchiere. Babasunde, che ha perso il suo nome. Rrock Jakaj, violinista di Scutari. E poi quella ragazza intirizzita che cammina verso la stazione. E Tinochika, che si è aggrappato con tutto se stesso allo sguardo di una donna.
Gianmaria Testa ritorna – questa volta nelle vesti non di cantautore ma di scrittore – sul tema delle migrazioni contemporanee. E lo fa senza retorica e con il solo sguardo sensato: raccontando storie di uomini con una lingua poetica e tagliente, insieme burbera ed emozionata. Bellissima. A dieci anni dall’uscita del disco Da questa parte del mare, che ha ricevuto la Targa Tenco nel 2007 come migliore album dell’anno.
“Ciao socio, compare, fratello che non mi è capitato in famiglia e che ho cercato intorno, grazie di accomunarmi al libro della tua vita, che non è un’autobiografia ma una multibiografia di persone e di luoghi, dove sei anche tu….” Erri De Luca
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Da questa parte del mare Un libro e un vinile di Gianmaria Testa dal 19 aprile 2016