Faust Cardinali è un artista eclettico, concepito a Rapallo, nato a Parigi e diviso tra Francia e Italia, dove ha base a La Rocca di Chiusi della Verna in Toscana nei mesi estivi, mentre per il resto dell'anno vive a Parigi.
Si è formato con la pratica dell'oreficeria per poi spaziare attraverso disegno, pittura, scultura e sperimentazione creando un connubio tra tutte queste arti e rendendole una imprescindibile dalle altre.
Le opere di Faust Cardinali sono uniche nel loro genere, se guardate la video intervista a cura di Michela Resi vedrete dopo circa 20 secondo un oggetto che all'aeroporto di Parigi gli ha fatto perdere un aereo perché scambiato per qualcosa di pericoloso, e questo è solo uno dei tanti aneddoti che Faust ci ha raccontato.
La sperimentazione lo ha portato a una incredibile curiosità per i materiali e ad utilizzare per le sue opere oggetti di ogni tipo, fino a trovare una "happy and" che Faust vede come un lieto fine del mondo, con l'umanità avvolta nel polivinile, esattamente come lui avvolge le sue opere nel bianco opaco della resina, il suo "petrolio bianco", che lascia intravvedere i colori in profondità e con essi la vita.
Abbiamo incontrato Faust Cardinali a Villa Gennaioli ad Anghiari, dove sta esponendo "L'Ultima Battaglia" (fino al 16 ottobre 2022), una mostra che si estende in sedici stanze con opere dalle storie affascinanti che Faust ci ha raccontato con passione: come l'installazione "Un Affare Liquido" del 2001 a Parigi nella Chiesa di Saint Sulpice, parzialmente ricreata nelle cantina di Villa Gennaioli o lo stesso dittico "L'ultima battaglia", riferito alla diga di Montedoglio a San Sepolcro, una sorta di richiamo all'umanità.
[caption id="attachment_30793" align="alignleft" width="1920"] L'ultima Battaglia[/caption]
Faust Cardinali è figlio d'arte, il padre Franco Cardinali, di Rapallo, ha avuto successo negli anni '60 abbandonando le forme delle figure per avvicinarsi al mondo astratto, un successo che lo portò a Parigi dove poi nacque Faust.
Faust Cardinali ha anche un'opera esposta al Louvre, si chiama Chimera aretina parigina ed è stata acquistata alcuni anni fa dopo che era stata iniziata addirittura nel 1997 e successivamente modificata.
[caption id="attachment_30792" align="alignleft" width="683"] Chimera aretina parigina[/caption]
La redazione
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