Telare la Materia: l’innovazione di archeomaterico premiata alla Genova Design WeekFibra tessile di scarto utilizzata come substrato fertilizzante, per bioedilizia e per nuovi tessuti
29-05-2025

Viene da Genova il progetto che rigenera i rifiuti della moda in materiali per l'agricoltura e l'edilizia

 

Alla Genova Design Week 2025 abbiamo avuto modo di assistere a una dimostrazione del giovane designer e ricercatore Davide Balda, reduce da due premi under 35 con il progetto "Telare la Materia", che ha conquistato pubblico e giuria.

"Telare la Materia" è un progetto sviluppato da Davide insieme al Centro di Ricerca Fabrica e con il supporto del Dipartimento Sostenibilità di Benetton Group.

Telare la Materia è un progetto finalizzato alla ricerca di nuovi metodi e processi per contrastare l’impatto  dell’industria tessile sull’ambiente e favorire lo smaltimento e il riutilizzo degli scarti di produzione nel  luogo in cui vengono prodotti, 
che, ad oggi, vengono invece confezionati e spediti nei paesi extraeuropei,  dove diventano rifiuti. 


Telare la Materia affronta le problematiche legate alla sovrapproduzione nel settore della moda analizzando il fenomeno del fast fashion, basato sulla produzione di capi in grandi quantità utilizzando tessuti sintetici e di bassa qualità. La proposta progettuale, ovvero ripensare e rigenerare i tessuti di scarto prima che vengano esportati e diventino materiale inquinante, rappresenta un cambiamento e una rivoluzione che richiede consapevolezza da parte delle aziende tessili e dei brand della moda.

 

Queste aziende devono ripensare il proprio sistema di smaltimento e il fine vita del prodotto, adottando comportamenti etici e pratiche circolari. Attraverso un approccio sostenibile e innovativo, Telare la Materia propone una soluzione per migliorare la filiera della moda con l’obiettivo di restituire valore a capi d’abbigliamento e tessuti invenduti e difettati. Questi prodotti vengono ridotti e ritrasformati attraverso un processo di macinazione in fibre tessili sintetiche e organiche, che diventano materia prima da riutilizzare in tre diverse applicazioni: Tecnosuolo, Building Material e Nuno Felt. Telare la Materia valorizza la fibra tessile rigenerata contestualizzandola in nuovi utilizzi, evidenziando le caratteristiche e le potenzialità del materiale e collegando il settore della moda all’agricoltura, all’edilizia e all’arredamento.

La video intervista a Davide alla Design Week.

 

 

 

Recupero tessile: come dare una seconda vita ai vestiti invenduti o fallati

Gli scarti della moda si trasformano in materia prima per il futuro
 

La moda è una delle industrie più inquinanti al mondo, responsabile ogni anno di tonnellate di rifiuti tessili.
Vestiti invenduti, scarti di produzione, capi difficili da riciclare finiscono spesso in discariche abusive o vengono bruciati, generando gravi danni ambientali.

 

"Telare la Materia" parte proprio da qui: recuperare abiti inutilizzati prima che finiscano in discariche inquinanti, ridurli in fibre attraverso un processo di sfibrazionee trattarli come "Tecnofossili", ovvero materiali residui della civiltà umana che possono diventare nuove materie prime per il futuro.

Da questa materia prima derivano tre applicazioni principali: Tecnosuolo, Biomateria e Nuno Felt. È il primo passo per creare un’economia veramente circolare.

 

 

Tecnosuolo: fertilizzante vegetale da fibre tessili

Cos’è il Tecnosuolo e perché può sostituire la torba e la pacciamatura

 

Il Tecnosuolo è il suolo futuro che utilizza la fibra tessile organica, per migliorare la fertilità  del suolo.  

Questo progetto unisce l’industria  tessile e l’agricoltura, al fine di creare terreni  ideati appositamente  per migliorare determinate colture.

 

Utilizzando un approccio ibrido, che  combina tecniche idroponiche  e tradizionali, le fibre tessili vegetali e animali vengono utilizzate  come substrato vegetale/sostanza  fertilizzante e come pacciame per la crescita delle piante,  migliorando la struttura del terreno.  

 

A cosa serve? Il Tecnosuolo è utile per:

  • favorire la germinazione dei semi

  • proteggere il suolo da siccità e agenti atmosferici (pacciamatura)

  • trattenere l’umidità nel terreno e migliorare la struttura del suolo e la sua fertilità

  • ridurre l’utilizzo di acqua e fertilizzanti chimici

Utilizzato in agricoltura urbana, serre e orti botanici, il Tecnosuolo si propone come alternativa rigenerativa, locale e sostenibile, in grado di dare nuova vita agli scarti tessili e migliorare la qualità del suolo.

 

 

Materiali edili sostenibili: building material

Come creare nuovo materiale per bioedilizia con fibre tessili estratti da tessuti di scarto

 

Il Materiale edile è una ricerca materica per sviluppare un materiale sostenibile per bioedilizia.

In  queste  sperimentazioni materiche la fibra tessile viene unita a residui di argilla e ad una base  geopolimerica  per creare un intonaco naturale e piastrelle per uso interno, con caratteristiche di  isolamento termico e  acustico, insieme a un mattone che può essere utilizzato in architettura nel  settore edile.  

 

Questi materiali hanno caratteristiche importanti:

  • assorbono l’umidità, mantenendo freschi gli ambienti in estate e caldi in inverno

  • evitano la formazione di muffe e condense

  • sono traspiranti e privi di trattamenti chimici

  • possono assorbire CO2, grazie all’uso di geopolimeri, risultando carbon negative

 

 

 

Nuno Felt: un tessuto naturale 

Nuno Felt: il feltro sostenibile

Il Nuno feltro è un materiale tessile realizzato con la tecnica dell’infeltrimento ad umido,  utilizzando fibre  sintetiche e di origine vegetale e animale.

Le fibre vengono infeltrite con l’utilizzo  di acqua e sapone di  marsiglia attraverso un processo manuale, basato sullo sfregamento e  sul massaggio, in un processo chiamato wet felting. È un materiale morbido, naturale e altamente funzionale.

Per cosa si usa? Il nuno feltro è adatto a:

 

  • costruire complementi d'arredo

  • essere riutilizzato nel settore della moda

  • rivestimenti murali interni per isolamento acustico e termico

  • migliorare il comfort abitativo grazie alla sua capacità igroscopica

 

Si tratta di una soluzione interessante per l’interior design sostenibile sia per ambienti privati che pubblici. 

 

 

Perchè archeomaterico? 

La definizione Archeodesigner descrive la metodologia progettuale di Davide, improntata sulla ricerca e lo studio della materia, contestualizzata nel mondo e nella società di oggi.

Una parola composta che unisce la disciplina dell’archeologia e del design che significa scovare e progettare con le materie, intese come macerie e residui del mondo contemporaneo per donargli nuovamente vita, funzionalità e un valore che spiega la storia e le attività dell’essere umano. Il ruolo dell’Archeodesigner è quello di ricostruire e descrivere la storia scavando tra i Tecnofossili, ovvero residui e scarti materici di derivazione naturale e artificiale che l’attività umana ha prodotto durante l’arco della sua esistenza sul pianeta Terra, con i quali realizzare nuovi materiali o manufatti.

 

I diversi bagagli professionali ed educativi di Davide hanno generato la ricerca “ARCHEOMATERICO”. Questo metodo è una coesistenza tra il suo istinto di prendersi cura delle persone e dell’ambiente sviluppando un concetto forte e chiaro da voler comunicare con la sua passione per il plasmare la materia che rappresenta l’animo pragmatico nel proporre una soluzione reale che si possa utilizzare e che possa influenzare e migliorare i comportamenti della società.

I progetti pensati non sono speculativi ma mirano ad avere un risvolto concreto nel quotidiano per apportare un reale cambiamento. La materia, il processo di scoperta e la creazione divengono la modalità per raccontare e intervenire su questioni più ampie che ambiscono ad inserirsi nei dibattiti ambientali, sociali ed economici a cui il design può contribuire.

 

Il progetto "Telare la Materia" ha già ricevuto importanti riconoscimenti internazionali: è stato selezionato dal Future Materials Bank della Jan van Eyck Academie ed è tra i vincitori del DIA Honorable Design Award.
Il successo più recente è arrivato alla Genova Design Week 2025, dove Balda ha vinto due premi under 35, confermando la solidità e la forza evocativa della sua visione.

 

Per informazioni e approfondimenti ecco alcuni riferimenti di Davide Baida.
Email: baldadavide1998@gmail.com
Instagram: @archeomaterico
Behance
Linktree

 

 

DAVIDE ROMANINI [d.romanini@zenazone.it]

Nato nel 1969 a Genova, ingegnere, uno dei due soci di Zenazone e co-fondatore di Zenazone.it
Autore di oltre 200 video itinerari turistici in tutta Italia con il format Eats&Travels e centinaia di video in Liguria con Zenazone con oltre 5 milioni di visualizzazioni complessive solo su YouTube.
Realizza strategie di Web Marketing e Video Web Marketing, video aziendali, video emozionali, documentari e interviste.
Content Social Media Manager per aziende, realizza contenuti in pochi giorni per una pianificazione editoriale di diversi mesi.
Realizza Virtual Tour per qualsiasi struttura (per informazioni e per creare un virtual tour nella tua struttura)
Videomaker Ambassador Traipler
Oltre 1.000 fotografie nello stock photography

 

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