Diario di una mamma: il parto
10-05-2016
L’ultimo mese di gravidanza è il più ricco, pesante, ansioso e difficile.
L’attesa non lascia tregua, mischiando la gioia alla paura per l’arrivo di una nuova creatura da accudire.
Per me questo periodo finale è coinciso con il caldo di luglio, portandomi a essere molto provata fisicamente e anche mentalmente.
Non riuscivo più a reggere tutto quel peso e la mia bimba passava le notti a muoversi dentro di me, impedendomi quasi del tutto di dormire e riposare. Facevo difficoltà a camminare per più di un tot di tempo e i miei piedi erano talmente gonfi che a malapena mi entravano le scarpe di un numero in più del normale.
E’ sicuramente stato un forte disagio fisico, ma posso dire che ne è valsa talmente tanto la pena che tornerei indietro nel tempo per rivivere tutti quei giorni mille volte ancora.
Il principale pensiero era senza dubbio la paura per l’imminente parto, che non lasciava spazio ad altri pensieri di nessun genere. Ogni mattina mi alzavo consapevole che l’incontro con la mia bambina sarebbe presto arrivato e piano piano iniziavo a non vedere l’ora che questo accadesse.
Poi, il 24 Luglio 2012, nel caldo pomeriggio, sono arrivate le contrazioni e la paura è diventata ancora più forte e concreta.  Era l’ora di tirare fuori gli artigli e combattere contro ansie e dolore per dare alla luce colei che sarebbe diventata la persona più importante della mia vita.
A travaglio iniziato pensavo solo ai suoi occhi, li immaginavo ogni secondo, pensando a quanto sarebbe stato speciale ed emozionante guardarli. Il pensiero di abbracciarla e la mano del mio compagno che stringeva forte la mia sono state le due cose che in quel momento mi hanno resa la persona più forte del mondo.
Ho ricevuto i complimenti delle ostetriche per come è andato il parto, ma finalmente per la prima volta nella mia vita ho saputo complimentarmi con me stessa. Mi sono meravigliata così tanto per essere diventata improvvisamente così forte e coraggiosa. Io che avevo sempre creduto di non farcela, di non essere all’altezza, quel giorno ho dimostrato a tutti e soprattutto a me stessa di avere dentro una forza che non sapevo neanche di avere. Una forza che mi ha trasmesso mia figlia e che mi ha fatto affrontare tutto con grande coraggio e voglia di donarle la vita. Non ho fatto nulla di speciale, ho semplicemente fatto quello che quasi tutte le donne al mondo fanno ogni giorno.
Ma è stata la soddisfazione più grande, un’incredibile liberazione e una sorpresa enorme quando per la prima volta mi hanno fatto tenere mia figlia Sofia in braccio.
Non si può descrivere quest’emozione perché è così bella e incontenibile che qualsiasi aggettivo sarebbe limitativo.
I suoi grandi occhi blu mi stavano guardando ed io potevo finalmente accarezzarle i capelli e stringerla forte a me mentre la allattavo.
In quelle poche ore è nata Sofia ma cosa ancora più incredibile in quelle ore sono nata io, come madre e come donna.
La ragazzina che ero stata fino ad allora è maturata e cresciuta in una notte, quando a mezzanotte e ventisette minuti di quel 25 Luglio ha dato alla luce la sua bambina.
Sono stata coccolata e viziata in ospedale, anche più di quanto avrei voluto, e ho imparato in due giorni le cose principali che servono per accudire una creatura.
Ma l’adrenalina del parto non passava mai e in quelle due notti invece che dormire pensavo e ripensavo a quei momenti, alla mia forza sconosciuta, al dolore così forte che avevo dimenticato subito dopo e a quel nuovo amore appena nato, che nel suo lettino d’ospedale dormiva beatamente accanto a me.
Ogni donna che ha partorito, soprattutto giovane come me, ha subito un cambiamento profondo nella sua  vita e anche nel suo modo di essere.
Si è conosciuta meglio, si è messa alla prova, ha capito che quello che la natura le ha regalato può diventare più forte di qualsiasi cosa.
Mettere al mondo Sofia per me è stata la svolta più radicale della mia vita, la realizzazione di quel sogno che coltivavo fin da quando ero solo una bambina.
Ha cambiato tutto quello che stavo vivendo e ha cambiato anche il mio carattere, la mia personalità.
E’ stata una rivoluzione che ha reso bellissima una vita che fino a quel momento era confusa.
Sofia ha reso certo tutto ciò che era incerto. Ha colorato tutto ciò che era ancora in bianco e nero.
Ha cancellato la solitudine in un soffio e mi ha fatto credere in me per la prima volta.
Quella notte per me è stata l’inizio di tutto.

Chiara Nava

La redazione 

 

 

 

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