Diario di una mamma: la gravidanza
10-05-2016
La gravidanza è qualcosa che ti segna profondamente e ti cambia la vita, soprattutto a ventidue anni.
Vedere il test di gravidanza diventare positivo e capire che diventerai mamma è un’emozione meravigliosa, ma contornata da mille paure.
Improvvisamente tutto quello che facevi diventa banale, inutile, e i pensieri iniziano a viaggiare lontano, a smetterla di vivere il presente e a proiettarsi sempre di più verso il futuro.

Questo è quello che è successo a me ed ora, orgogliosa mamma di una bellissima bambina, ho l’opportunità di parlare di quel periodo e di raccontare le mie sensazioni e il mio vissuto.
I primi tre mesi di gravidanza sono i più delicati ed incerti e come lo sono stati fisicamente lo sono stati anche mentalmente. Le paure erano incontrollabili, così come la felicità che avevo dentro, il tutto decorato da continui attacchi di nausea.
Mi sentivo troppo piccola per affrontare una cosa così grande, per trovarmi davanti ad una decisione così importante ed improvvisa nella mia vita. Ma per fortuna non sono mai stata da sola, avevo l’infinito appoggio del mio compagno al mio fianco, anche se alla fine la forza bisogna sempre trovarla dentro se stessi.
I nove mesi di gravidanza sono per una donna mesi di continui sbalzi d’umore, di emozioni contrastanti, di sentimenti amplificati, una sorta di sconvolgimento interno che le permette di prepararsi al tanto atteso arrivo.
Ma quando finalmente arrivi alla vera consapevolezza di ciò che sta accadendo, cosa che spesso avviene alla fine dei nove mesi, la forza trasmessa dal bambino diventa più forte di ogni timore.
Ricordo come se fosse oggi la prima ecografia, il momento che ha segnato maggiormente la mia vita e le mie scelte. Magicamente mi sono resa conto che una piccola creatura viveva dentro di me e io in quell’attimo ho avuto la consapevolezza che avrei lottato sempre per lei, perché lei stava dimostrando a me che era disposta a tutto pur di venire al mondo.
I bambini, anche se ancora nella pancia della loro mamma, mandano quotidiani segnali di quanto sia grande la loro voglia di vivere e di quanto sia già forte ed incondizionato il loro amore per i propri genitori.
I segnali che mi ha mandato mia figlia, vedere com’era fatta, sentire il suo cuore battere, sentirla muoversi dentro di me, hanno fatto si che la mia paura di non farcela e di non essere all’altezza di occuparmi di lei svanissero come per incanto. Quelle paure che nei primi mesi mi avevano buttata tanto giù, impedendomi di godere a pieno di quel momento magico. Quel continuo chiedermi se sarei stata in grado di prendermi cura di una bambina e di conseguenza smettere automaticamente di esserlo io. Ma  sapevo che a fine luglio non sarebbe nata solo una piccola principessa, ma sarebbe nata anche una mamma e tutto quello che avrei dovuto imparare l’avrei fatto insieme alla mia famiglia. Aspettando questa nascita ho avuto il tempo necessario per maturare ed entrare nel mondo degli adulti con la voglia di continuare ad imparare giorno dopo giorno per il resto della vita.
Le sensazioni che si provano durante la gravidanza sono difficili da spiegare, ma sono le più belle e quelle che auguro di provare a tutte le donne, si ci sente importanti e coccolate e si ha uno scopo nella vita: far stare sempre bene il proprio figlio.
In questi mesi si affrontano tanti esami e tante visite che mettono sempre a dura prova la stabilità emotiva delle donne incinte, provocando tanta ansia e facendole stare in pensiero per la loro salute e quella della loro piccola creatura. Per me è stato molto difficile scegliere se fare o meno il bitest (esame che fornisce informazioni su possibili alterazioni del patrimonio genetico) ma alla fine io e il mio compagno, pur essendo favorevoli a tutti questi controlli che fortunatamente abbiamo al giorno d’oggi, ci siamo trovati d’accordo di non farlo, consapevoli e sicuri del fatto che qualsiasi sarebbe stato il risultato avremo comunque amato e accettato il frutto del nostro amore.
Seguendo tutti gli esami e soprattutto trovando una particolare pace interiore i mesi scorrono velocemente, rendendo l’attesa bellissima e piena di indelebili sensazioni.
Una delle cose più divertenti della gravidanza, anche se spesso è motivo di discussione, è la scelta del nome. Nomi di parenti, nomi di attori o cantanti preferiti, nomi di personaggi dei libri, nomi di vecchi amori o vecchie amicizie. Io, personalmente ho scelto Sofia, un nome che avevo già deciso da più piccola quando pensavo al giorno in cui sarei diventata mamma.  E’ una scelta importante, perché quel nome diventerà parte di noi ancora prima che il bambino nasca e sarà il suono che sentirà maggiormente.
In relazione a questa mia recente esperienza consiglio a tutte le future mamme di vivere la gravidanza nel migliore dei modi, allontanando il più possibile ogni tipo di negatività e facendo quotidianamente sentire al piccolo la propria presenza e il proprio amore.
Anche se per gli uomini è più complesso realizzare il tutto perché non vivono la gravidanza in prima persona, è comunque importante che ci siano sempre per la loro compagna e per il loro bambino.
Ed in questo io sono stata molto fortunata.
Vivere quest’esperienza a questa giovane età è stato difficile, ma è stato in assoluto il periodo più bello della mia vita, sono stati i mesi che non dimenticherò mai, e da tutto questo ho imparato che non devo mai essere spaventata perché in ogni caso le cose si risolvono sempre e quando siamo di fronte ad un evento così incredibile come la nascita non si può far altro che gioirne.
Essere incinta è la cosa migliore che possa capitare ad una donna. Noi abbiamo la fortuna di poter donare la vita a delle creature con cui avremo un legame eterno, che difficilmente si potrà spezzare.
Essere una donna è bellissimo. Diventare madre è ancora più bello.

Chiara Nava

La redazione 

 

 

 

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