Mauro Repetto negli anni '90 è un ragazzo genovese, dal cognome genovesissimo, che conquistò l'Italia insieme a Max Pezzali, per poi allontanarsi dai riflettori e seguire la propria strada, ben diversa da quella della celebrità.
Nato a Genova e cresciuto a Pavia, Repetto è stato una delle menti dietro al successo degli 883, il duo pop che ha segnato un'epoca con il suo stile unico e i testi capaci di raccontare la vita dei giovani di allora.
Ma la storia di Repetto è, al contempo, una storia di cambiamento, coraggio e rinascita.
L'incontro tra Mauro e Max: la nascita degli 883
L'incontro tra Mauro Repetto e Max Pezzali avviene tra i banchi del liceo Copernico di Pavia. Erano due comunissimi ragazzi degli anni '80, con le loro passioni, insicurezze e sogni, che si ritrovarono a condividere qualcosa di speciale: l'amore per la musica.
Quel fortuito incontro tra i corridoi del liceo segnò l'inizio di un'avventura che avrebbe cambiato le loro vite e la scena musicale italiana. Iniziarono a scrivere canzoni insieme, sfruttando ogni momento libero per sviluppare idee e coltivare i loro sogni di successo. Max e Mauro si completavano a vicenda: uno più riflessivo e introspettivo, l'altro energico e sognatore.
La loro determinazione li portò ad affrontare numerose difficoltà iniziali: porte sbattute in faccia da diverse case discografiche e canzoni rifiutate più volte. Ma il loro talento e la loro creatività esplosiva attirarono l'attenzione del produttore Claudio Cecchetto, che diede loro l'opportunità di emergere e lanciare la loro carriera.
La scelta del nome
Il nome 883 nasce per caso, quando Max Pezzali decide di evitare nomi troppo banali come "Max e Mauro" e opta per qualcosa di più simbolico: 883, un richiamo alla mitica Harley-Davidson e ai sogni di libertà e avventura. La scelta di questo nome rappresenta anche la loro voglia di rompere gli schemi e di cercare qualcosa di diverso, un simbolo che evocasse ribellione e indipendenza.
L'enorme e improvviso successo
Con il nome ormai deciso, gli 883 conquistarono rapidamente il cuore di milioni di fan in tutta Italia. Il loro primo grande successo arrivò nel 1992 con l'album "Hanno ucciso l'Uomo Ragno", che conteneva l'omonimo singolo. La canzone divenne immediatamente un inno per i giovani dell'epoca, raccontando le difficoltà e la voglia di rivalsa che caratterizzavano la vita di molti adolescenti italiani all'inizio degli anni '90.
Mauro Repetto, con la sua energia sul palco e la sua personalità spumeggiante, divenne una figura iconica per il pubblico degli 883.
Nel 1993 uscì l'album "Nord Sud Ovest Est", che consolidò ulteriormente il successo del gruppo. Brani come "Nord Sud Ovest Est", "Sei un mito" e "Come mai" raccontavano storie di amicizia, amore e avventure quotidiane, creando un forte legame emotivo con la generazione dei ragazzi cresciuti in quegli anni. Le tematiche semplici e dirette, unite alla capacità di Max e Mauro di raccontare la vita di tutti i giorni, resero ogni canzone un momento di immedesimazione per chi li ascoltava. L'impatto fu immediato e travolgente: l'album "Nord Sud Ovest Est" raddoppiò le vendite del precedente e rimase per settimane ai vertici delle classifiche, consacrando il gruppo al successo nazionale.
Gli 883 rappresentavano la colonna sonora di un periodo storico caratterizzato dal cambiamento, con l'Italia che si stava avvicinando agli anni della modernizzazione digitale, ma che viveva ancora una forte dimensione comunitaria e analogica. La musica degli 883 seppe interpretare alla perfezione questa transizione, dando voce a quella sensazione di nostalgia e speranza che attraversava i giovani dell'epoca, in bilico tra passato e futuro.
L'addio di Mauro agli 883
Lasciare i riflettori per la creatività: il viaggio di Mauro Repetto
Nonostante il grande successo, però, nel 1994 Repetto decide di lasciare il gruppo. Il mondo dello spettacolo, le pressioni e la routine non lo soddisfano più. Mauro aveva sempre desiderato qualcosa di più avventuroso e, nonostante l'affetto del pubblico, sentiva che la sua strada era altrove. In un'intervista, Mauro ha spiegato anche la ragione per cui non cantava: era stata una scelta deliberata, poiché sia lui che Max sentivano che la voce di Max fosse più adatta a rappresentare il gruppo. Mauro, invece, aveva trovato la sua espressione ideale nella presenza scenica e nella coreografia, contribuendo così a creare l'amalgama perfetta tra i due.
Con il tempo, però, questo equilibrio iniziò a incrinarsi. Mauro ha raccontato come il duo avesse perso quella naturale sinergia che li aveva caratterizzati all'inizio, e questo lo portò a riflettere sempre di più sulla sua volontà di continuare nel mondo dello spettacolo. Nonostante gli sforzi di Max Pezzali e Claudio Cecchetto per trattenerlo, Mauro è in quel momento convinto che il suo futuro sia altrove, non ha il coraggio di dire a Cecchetto che forse vorrebbe cantare anche lui, non ha più a comunicazione con l'amico Max per rilanciare il suo ruolo negli 883. Così, parte per gli Stati Uniti, alla ricerca di un nuovo sogno, quello americano.
Il sogno americano e la rinascita in Europa
Il percorso americano di Mauro è fatto di alti e bassi. Si immerge nel mondo del cinema e tenta di produrre un film, ma incontra difficoltà e truffe che lo portano a tornare in Europa. In Francia, trova una nuova dimensione: si laurea, si innamora di Josephine, una designer francese, e insieme fondano una piccola impresa. Repetto si reinventa anche professionalmente, arrivando a lavorare come responsabile degli animatori a Disneyland Parigi, un lavoro in cui riscopre il piacere di intrattenere il pubblico.
Il ritorno sulle scene: autobiografia e teatro
Negli ultimi anni, Repetto è tornato a far parlare di sé in Italia. Nel 2023 ha pubblicato l'autobiografia "Non ho ucciso l'Uomo Ragno" e ha debuttato in teatro con lo spettacolo "Alla ricerca dell'uomo ragno", un viaggio nostalgico attraverso la storia degli 883, arricchito da innovazioni tecnologiche e dalla collaborazione con artisti specializzati in intelligenza artificiale. Il tour teatrale lo ha portato a esibirsi in diverse città italiane, regalando al pubblico momenti di pura nostalgia e rivisitando i successi che hanno fatto da colonna sonora agli anni '90.
Mauro Repetto incarna la capacità di reinventarsi, di rinascere anche dopo aver vissuto il massimo del successo. La sua storia è quella di un artista che ha avuto il coraggio di lasciare la fama alle spalle per seguire il richiamo di una vita più autentica. In un percorso fatto di alti e bassi, Repetto ha saputo trasformarsi senza mai spegnere la sua voglia di esprimersi, restando fedele alla sua creatività e alla sua passione per l'arte, lontano dai riflettori ma sempre vicino al cuore della sua essenza.
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