Giovedì 1 dicembre, alle ore 18:00, presso lo Spazio Lomellini di Genova si terrà l'inaugurazione della mostra personale di Nicola Villa, "L'incognita dell'approdo", che rimarrà esposta fino a sabato 7 gennaio. Genova e la sua simbiosi unica tra terra, pietra e mare dettano le coordinate di questo progetto: dipinti, sculture, serigrafie ed acquarelli danno vita a una mostra nata in stretta consonanza con gli archetipi della città e quindi con il luogo destinato ad accoglierle, lo Spazio Lomellini 17.
Approdato in Liguria alcuni anni fa, Nicola Villa presenta la sua prima mostra personale a Genova instaurando un serrato dialogo con la città dove ha scelto di stabilirsi e operando sui suoi elementi fondanti: la terra, la pietra e il mare. Dalle pietre del centro storico, patrimonio unico, commistione di nobile e fatiscente, quasi organismo vivo in grado di stratificarsi e rigenerarsi o dissolversi in maniera del tutto autonoma, al mare che prima di essere incanto è vita - i pesci che sono forse il primo autentico legame tra l’uomo e l’acqua - e quindi lavoro: terra, ferro, porto, cantieri. Genova regala forti impressioni visive ma anche odori e materie, che si creano e consumano in un equilibrio alchemico tra la sedimentazione e l’erosione, accelerate dal vento.
Da queste suggestioni si è mosso Nicola Villa, costruendo con la sua mostra un impianto anti narrativo, dove il tempo è continuità e l’immagine, sia questa dipinto, scultura o installazione, è parte di una storia che può essere letta o ricomposta a piacimento, con un montaggio potenzialmente infinito.
Ed ecco i grandi dipinti: le sagome gioiose delle Bagnanti anni ’30 fanno contrappunto a un’immensa e consumata portacontainer. Poco distante, un vecchio banco da pescheria tristemente lindo ha da offrire solo sparute reliquie del suo passato, protette dal ritratto consunto di un pescatore, testimone di un’altra storia ancora. Sono poi gli acquerelli e soprattutto le serigrafie a condurre nel dedalo dei vicoli del centro storico, tra la terra e la pietra, che anche al buio non dimentica il mare. Villa distilla il fascino, il timore e la suggestione che suscitano i più antichi portali del centro, da via degli Orefici a Lomellini. Medusa, Ercole che lotta con il leone, scene mitologiche e figure diventano gli assi di una nuova geografia dove ogni sagoma, sfumata e corrosa, troneggia su cromie accese per tornare ad essere icona.
Punto di partenza è sempre il recupero dell’immagine: dalla pellicola fotografica all’acetato stampato, su cui l’artista interviene con acqua e pennelli per ottenere lastre serigrafiche, fino alle lavorazioni pienamente pittoriche.
La ricerca di Villa su carte, oggetti di recupero e tavole coperte da forti strati di gesso viene condotta a nuove conseguenze con questa mostra, nata in stretta relazione con la natura dello Spazio Lomellini 17, un piano nobile di un antico palazzo che offre uno sguardo privilegiato sulla facciata dell’Oratorio di San Filippo Neri e che oggi ospita l'omonima associazione culturale nata da un'idea dello scultore Ruben Esposito.
Nicola Villa, nato a Lecco nel 1976, vive e lavora a Genova. Al termine degli studi classici si iscrive alla facoltà di Architettura del Politecnico di Milano; una volta conseguita la laurea decide di dedicarsi a tempo pieno alla pittura. La sua prima mostra personale è del 2001 alla galleria Mosaico di Chiasso con testi di Giorgio Seveso. Nel 2007 partecipa al programma di residenza Harlem Studio Fellowship a cura di Montrasioarte trasferendosi per tre mesi a New York e prendendo parte alla collettiva The Pioneers, a cura di Raffaele Bedarida. Sempre nel 2007 vince l’edizione italiana, sezione pittura, del Premio Celeste. È presente dal 2007 al Salon des estampes di Parigi con la Galleria Bellinzona dove nel 2009 una sua cartella di incisioni viene acquisita dal BDIC di Parigi. Espone in gallerie private a Londra (Moretti Gallery, Walking in the city, 2008) e Parigi (Chris Boicos Fine Art, Nouvelle figuration italienne, 2011). Nel 2011 è tra gli artisti invitati a realizzare 12 illustrazioni per il Nuovo Evangeliario Ambrosiano voluto dal Cardinale Tettamanzi per il Duomo di Milano.
Tra le mostre personali recenti, Di navi, di uomini, di pesci, a cura di Luca Beatrice (Tedofra artgallery, Bologna, 2014) e, a cura di Michele Tavola, Controluce (Chris Boicos Fine Art, Parigi, 2015), Crocevia (Spazio Aperto San Fedele, Milano, 2015), Short-time Memories (Nuova Galleria Morone project room, Milano, 2016).
Spazio Lomellini 17
via Lomellini 17/4, Genova
Orari:
Su appuntamento, da martedì a venerdì ore 15:00-19:00
La redazione
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