Lotta al Punteruolo Rosso
13-09-2017

In questo articolo l’agrotecnico Marco Corzetto, titolare dello Studio Tecnico del Verde di Genova (www.studiotecnicodelverde.it), ci spiega la sua campagna per eliminare il Punteruolo Rosso dalle palme presenti nel nostro territorio:


Ci siamo, il punteruolo rosso delle palme è ormai sbarcato in città ed ha iniziato a devastare le centenarie palme che da sempre arredano il nostro paesaggio.
Dopo i primi sporadici attacchi, ai quali nessuno ha dato peso, l’attacco è partito, forte e devastante.
L’avanzata dell’insetto è ormai inarrestabile e si concluderà con la dipartita di quasi tutte le palme presenti nel nostro territorio.
I primi esemplari attaccati saranno i maschi di Phoenix canariensis, seguiti dalle femmine appartenenti alla stessa specie…poi l’insetto attaccherà anche le altre piante di minore interesse paesaggistico, arrivando a nutrirsi persino delle cycas e delle chamaerops, anche se in misura minore.
Si è parlato molto di questo insetto ed è inutile ora ricercare le cause che ne hanno favorito l’avanzata sul nostro territorio…. Crediamo che le responsabilità siano equamente divise tra la disinformazione e la scarsa propensione ad attivarsi per salvare le piante. E se è ormai tristemente noto il disinteresse nella gestione del patrimonio verde da parte del settore pubblico, il quale ritiene inutile investire somme per la sua salvaguardia, appare meno giustificabile il comportamento di molti privati che hanno proprio nelle palme un patrimonio aggiunto al valore economico e paesaggistico dei loro giardini
Davvero poche persone hanno iniziato a cercare di prevenire l’infestazione.
Dunque un sistema di prevenzione esiste….e come potrebbe non esistere, stiamo parlando di un insetto mica di un alieno!


Ma vediamo di capire cosa è il punteruolo…si tratta di un coleottero lungo circa 2/4 cm e largo poco più di uno, proveniente dai paesi dell’est. Il suo corpo, di un colore lucido, rosso ruggine, è in grado di volare per circa 1 km. La femmina depone 300 uova sull’ospite e da esse si originano larve che si nutriranno dei tessuti della pianta. La fase larvale dura 55 giorni dopodichè si ha l’impupamento (crisalide) dalla quale uscirà un insetto perfettamente formato.


In media gli adulti rimangono all’interno delle pupe per un periodo compreso tra i 5 e i 15 giorni, al termine dei quali avranno raggiunto anche la maturità sessuale. Il ciclo completo dell’insetto, dall’uovo allo sfarfallamento, si aggira intorno agli 80/90 giorni. La vita media dell’adulto è di circa 2/3 mesi.
Per assurdo, una sola coppia di insetti adulti può dare luogo, nell’arco di sole 4 generazioni, ad oltre 50 milioni di esemplari. Si parlava quindi di prevenzione.
E’ bene sapere che la palma è una monocotiledone che possiede una unica gemma apicale che se viene attaccata e distrutta compromette irrimediabilmente la vita della pianta.


Le uova vengono deposte nelle zone perimetrali del fusto ma le larve dopo la schiusa dell’uovo rapidamente si spingono all’interno dei tessuti per cercare le fibre più tenere….ed è a quel punto che la gemma apicale viene attaccata e spesso uccisa.



(Palma nella stazione di Quinto, probabilmente non ancora compromessa ma l’insetto è già migrato altrove)


Dopo il banchetto, ossia quando non vi è più nulla da mangiare, la pianta da i primi segni di attacco da parte degli insetti, ma a quel punto l’adulto è sfarfallato a deporre nuove uova sulle piante limitrofe.
Chiaramente il mezzo più efficace per contrastare l’insetto è quello di prevenirne l’attacco o segnalare la presenza di palme infestate per permettere agli operatori di eliminare il problema in corso e quantomeno ridurre il passaggio di insetti verso nuovi esemplari.


(Ricaccio dopo attacco di parassita contrastato efficacemente)


I giardinieri sono soliti somministrare un prodotto registrato per la lotta al parassita inserendo un tubo che attraverso una pompa spinge il principio attivo verso l’apice della pianta uccidendo, teoricamente l’insetto.
I limiti di questo intervento sono molti tra i quali la scarsa persistenza del principio attivo e la necessità di ripetere le operazioni frequentemente e la vanificazione del tutto se il getto d’acqua non copre correttamente tutta la parte alta del tronco.
I nostri studi ci hanno permesso di capire che l’efficacia di questo trattamento è fortemente aumentata se vengono aggiunti specifici veicolanti che favoriscono la penetrazione della miscela antiparassitaria nei vari tessuti aumentandone anche la permanenza e disappetenza.


Abbiamo quindi messo a punto un protocollo di interventi a cui tutti i nostri collaboratori devono attenersi; in pratica oltre al citato sistema “a pioggia” si rende necessario, dopo ogni intervento di potatura, la somministrazione di prodotti disinfettanti e disappetenti.
Ma il fiore all’occhiello del nostro sistema di prevenzione o lotta e l’utilizzo di un innovativo strumento che permette l’inserimento di una miscela di fitofarmaci iniettati attraverso un unico foro con la tecnica dell’endoterapia. Le analisi effettuate con dei traccianti hanno dimostrato che già a m 1,5 di altezza dal foro la distribuzione del principio attivo è distribuita su tutta la sezione del tronco e rapidamente raggiunge l’apice vegetativo, proteggendo la gemma apicale.


Lo strumento utilizza appositi solventi che permettono la somministrazione di principi attivi che necessiterebbero di centinaia di litri di acqua…in pratica grazie a questa tecnica è possibile inserire all’interno della pianta un cocktail di fitofarmaci micidiale.
Il principio della lotta è ormai noto: la larva quando è ancora nelle fasi giovanili ingerisce i tessuti della pianta e assimila il prodotto che la uccide; l’insetto adulto non rimane ucciso dal prodotto poiché l’ingerimento di principio attivo non è tale da ucciderlo…ma il trattamento a doccia riesce ad eliminarlo.
Il trattamento a doccia potrebbe essere attuato anche con l’utilizzo di prodotti naturali: alcuni funghi sono in grado di disgregare la chitina del corpo dell’insetto (esoscheletro composto dai tessuti duri). Il contatto tra insetti favorisce la diffusione del patogeno in tutta la colonia di parassiti, preservando quindi la vitalità della pianta.


Lo Studio tecnico del verde ha condotto una serie di prove nel corso dell’estate contro le “dorifore delle patate” riscontrando l’efficacia del prodotto naturale che può quindi essere estesa ad ogni insetto con il corpo contenente chitina.
Non abbiamo la presunzione di credere che il sistema da noi proposto possa risolvere definitivamente il problema del punteruolo rosso ma abbiamo la consapevolezza che il non agire provocherà la dipartita del patrimonio palmicolo genovese.
Ad oggi non ci risulta, tra le centinaia di esemplari da noi trattati, nessun caso di palma morta a seguito di attacco del punteruolo.


Agr. Marco Corzetto





punteruolo rosso
punteruolo rosso
punteruolo rosso
punteruolo rosso

La redazione 

 

 

 

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