"Luca Piola, Passengers, 2016" e Roberto Coda Zabetta #FILMBOX01 a Villa Croce
11-05-2016
Giovedì 12 Maggio alle ore 18 a Villa Croce verrà presentata la pubblicazione "Luca Piola: Passengers, 2016" con Ilaria Bonacossa in conversazione con l'artista, Adriana Polveroni e Natalina Remotti e alle 19.00 verrà inaugurato il progetto museum studio/studio museum  #FILMBOX01 dell'artista Roberto Coda Zabetta.

12 Maggio 2016 ore 18 presentazione della pubblicazione
Luca Piola: Passengers, 2016
Ilaria Bonacossa in conversazione con l’artista, Adriana Polveroni e Natalina Remotti

Luca Piola genovese di nascita ma newyorkese d’adozione concepisce e sviluppa il progetto fotografico Passengers negli Stati Uniti. Attraverso le sue fotografie, l’artista indaga il rapporto tra l'uomo e alcuni spazi peculiari, esplorando la relazione invisibile che s'intesse tra l'uomo e questi "Spazi-Soglia" capaci di trasportare chi vi entra in una realtà differente, fisica e mentale, facendolo scivolare verso diversi percorsi interiori. Il Museo è uno degli "Spazi-Soglia" preferiti dell’artista: un luogo diverso e separato dal mondo esterno.
“Quando si entra in un museo si entra in un'altra realtà, in un'altra dimensione di quella realtà che è la propria vita. Quando attraversi le porte del museo ogni cosa fuori diventa lontana, quasi scompare. Mi interessa cosa le persone sentono e percepiscono in questo spazio. Entrano in un museo ed è come se salissero su di un treno, diventano passeggeri, "Passengers", di un viaggio verso altri luoghi della mente. Li racconto in questo liquido fluire; raccolgo tracce di viaggi mentali in mezzo a brandelli di memorie”.
Nelle parole di Adriana Polveroni: “[...] le immagini di Piola sono attraversate dal silenzio. Il visitatore è solo davanti l’opera. Il suo sguardo non è accompagnato da nessuna voce. Non riusciamo neanche ad immaginare una comunicazione con un eventuale altro. E spesso non è ritratto neanche davanti un’opera, ma intuiamo che la incontra, in quel percorso libero cui abbiamo accennato poco fa, e dove l’opera appare come un’epifania. Qui sta il “miracolo dell’arte”. Lo stupore, un’esperienza inaspettata, forse anche smarrimento di fronte tale epifania. Ma in ogni caso quelle immagini ci parlano di un momento autentico, di una sospensione del rumore del mondo che troppo spesso fa da corredo alla visita al museo. E dove, quindi, pu accadere qualcosa: l’incontro con l’opera e, da qui, l’articolazione del senso”
Passengers prodotto in collaborazione con blisterZine, è realizzato a mano in n°100 copie firmate e numerate e con foto originali attaccate all’interno con un testo critico di Adriana Polveroni.

Passengers Luca Piola
-Libro d’artista in edizione limitata con stampe originali, presentato in una custodia di plexiglass
-Edizione di 100 copie -Numerato e firmato da Luca Piola -24 fotografie fine Art Glicée su Moab Entrada Rag Bright 190 g/m2 stampate con l’artista -Misura stampe 15,8 x 11 cm. -Aprile 2016 -Saggio di Adriana Polveroni
-IItaliano / Inglese -Cartonato -20 x 26 cm. -56 pagine -Fedrigoni Splendorgel E.W. 190 g/m2 - Concept & Design Luca Piola & blisterZine

Luca Piola ha esposto i suoi lavori in diverse mostre tra cui Palazzo dell’Arengario Milano, Galleria San Ludovico Parma, Castello Sforzesco Milano, Palazzo Pigorini Parma, Galleria Grazia Neri Milano, Galleria PWPL Long Island, West Chelsea Artists Open Studios New York.

museum studio/studio museum
Roberto Coda Zabetta
#FILMBOX01
3 maggio – 8 agosto, 2016 a cura di Ilaria Bonacossa

Credo nella tecnica, nella sua capacità di formalizzare l’emozioni sulla superficie pittorica…Roberto Coda Zabetta

#FILMBOX01 inaugura un nuovo progetto del museo di Villa Croce in cui vengono messi in discussione i limiti tra lo spazio espositivo, la sua aurea e lo spazio intimo dello studio. Roberto Coda Zabetta è stato, infatti, invitato a trasformare una sala nascosta al primo piano del museo, in un luogo in cui incontrare in maniera intima e prolungata un’installazione nata in dialogo con lo spazio. Per questo motivo il progetto non avrà una data d’inaugurazione ma verrà attivato con una serie di workshop, presentazioni, visite guidate e conferenze.
La pittura è sempre stata, per Roberto Coda Zabetta, sia uno stato della mente, che una necessità fisica, un metodo personale per dare forma al caos magmatico della materia. Le sue opere, di solito di ampie dimensioni, mostrano come usare e ‘modellare’ i pigmenti in un impasto trasparente, arioso che rompe la bidimensionalità della tela. In particolare #FILMBOX01 è un grande cubo di tele, lasciate grezzo sul lato esterno, con quattro finestre e una porta, completamente dipinto all’interno, che permette al pubblico di immergersi in un’esperienza pittorica tridimensionale, fatta di sottili strati pittorici, “film” impalpabili di colore. L'opera evoca la natura analogica della pellicola rispetto alla planarità dei media digitali, trasformandosi in una forma surreale di poesia visiva, in cui i pigmenti stessi prendono forme fisiche stimolate da aria, forza e gravità, evocando i processi geologici che creano il marmo, l’onice, la giada o l’alabastro. I nuovi lavori di Roberto Coda-Zabetta sembrano, infatti, giocare con l’astrazione contemporanea attraverso un rapporto tattile con i materiali pittorici classici che vengono “forzati” in futuristiche composizioni. Queste grandi superfici pittoriche sembrano riprodurre immagini di spazi siderali a milioni di anni luce da noi ma al contempo, nelle loro trasparenze, omaggiano una tradizione nipponica millenaria di opere a china e acquarello su carta.
Passando del tempo da soli all'interno di #FILMBOX01, sperimentiamo la capacità dell’astrazione di portarci in uno spazio intimo in cui “la razionalità” pu abbandonarsi e perdersi seguendo lo scivolare veloce dello sguardo lungo linee orizzontali, verticali e concentriche, salendo in superficie e immergendosi in profondità. La qualità fluida e trasparente della materia pittorica nasce grazie all'utilizzo dell'aria come strumento pittorico. #FILMBOX01 nel suo insieme mette in discussione i limiti dell'astrazione stabilendo una relazione viscerale con i materiali classici della pittura che vengono “forzati” a trasformarsi in trame trasparenti.

Roberto Coda Zabetta (Biella, 1975) vive e lavora a Milano. Ha presentato i suoi lavori in prestigiose istituzioni italiane e internazionali: Il museo della merda, Piacenza; Cultural Centre Belgrade, Belgrade; il MAC Museo di Arte Contemporanea, Rio de Janeiro; la Fondazione Antonio Ratti, Como; Palazzo Reale, Milano; The David Roberts Foundation, Londra; National Portrait Gallery, Londra; Foundation Centre International d'Accueil et d'Echanges des Récollets, Parigi; XIV Quadriennale. Promotrice delle Belle Arti, Torino; Fondazione Pistoletto per l’Arte, Biella. Nel 2016 I suoi lavori verranno presentati alla galleria Annette Gelink ad Amsterdam; è stato selezionato come artista in Residence alla American Academy di Roma.

 

La redazione 

 

 

 

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