In questi giorni, mentre sale l'entusiasmo per le imprese di Luna Rossa che si sta giocando la finale della Louis Vuitton Cup contro gli inglesi di Ineos, molti si chiedono quale sia la funzione dei "ciclisti" sprofondati all'interno della barca che spingono sui pedali quasi completamente nascosti alla vista delle telecamere.
I loro sforzi sono però percepiti anche dal fatto che spesso gli equipaggi, quando devono fare due regate di seguito, sostituiscono uno o due "ciclisti" nella seconda gara.
Le moderne competizioni veliche, come la Louis Vuitton Cup e l’America's Cup, sono sinonimo di innovazione tecnologica e strategia avanzata, non si vedono più uomini arrampicarsi sull'albero o sporgersi dalla barca, fa quasi strano quindi vedere degli uomini che pedalano forsennatamente in mezzo a tutta questa tecnologia.
Loro sono invece una delle figure chiave emerse negli ultimi anni: quella del "biker" o "grinder", un ruolo che ha rivoluzionato l'approccio alla navigazione.
Ma chi sono questi biker e quale funzione svolgono a bordo delle imbarcazioni di ultima generazione?
La figura del biker in realtà non è nuovissima ma è stata introdotta per la prima volta nella 35ª edizione dell'America's Cup nel 2017, quando il team Emirates Team New Zealand ha adottato una soluzione inedita: sostituire i tradizionali grinder, che utilizzavano le braccia per pompare energia attraverso manovelle, con veri e propri ciclisti, che generano energia pedalando.
L'idea era semplice: i muscoli delle gambe sono più forti e resistenti rispetto a quelli delle braccia, e permettono di generare una maggiore quantità di potenza per tempi più lunghi.
I biker hanno il compito di produrre energia per alimentare i sistemi idraulici delle barche, necessari per regolare le vele, i foil e altre componenti dinamiche delle imbarcazioni.
Questi sistemi idraulici richiedono una grande quantità di energia per essere azionati rapidamente e con precisione, poiché ogni piccola regolazione può fare la differenza in una competizione dove la velocità e la manovrabilità sono fondamentali.
A bordo di un’imbarcazione, generalmente ci sono quattro biker posizionati in postazioni dedicate, connessi a un sistema che converte l’energia meccanica prodotta dalla pedalata in energia idraulica.
Il loro lavoro non si limita semplicemente a generare potenza, ma deve essere coordinato con il resto dell'equipaggio per assicurare che la barca reagisca tempestivamente alle variazioni del vento e alle decisioni tattiche.
I biker professionisti impegnati in queste competizioni possono generare una potenza impressionante: si stima che un singolo biker possa produrre fino a 400-500 watt di potenza per periodi prolungati.
Considerando che a bordo di una barca da regata possono esserci quattro biker, si raggiunge facilmente una produzione di circa 2000 watt, una potenza sufficiente per alimentare i complessi sistemi idraulici e garantire le rapide manovre necessarie durante la regata.
L'introduzione dei biker ha rivoluzionato l’economia della navigazione in regate come la Luis Vuitton Cup e l’America’s Cup.
In passato, l’equipaggio doveva fare affidamento principalmente sulla forza delle braccia per pompare energia nei sistemi meccanici della barca, il che limitava le prestazioni e richiedeva un alto dispendio di energia fisica.
Con l’adozione del sistema a pedali, si è passati a una generazione di potenza più efficiente, permettendo all’equipaggio di concentrarsi maggiormente sulle tattiche di navigazione e sulle manovre precise.
Questa innovazione ha spinto i team a reclutare atleti provenienti dal mondo del ciclismo e della preparazione atletica, portando un ulteriore livello di specializzazione nelle competizioni veliche, anche se esiste anche la figura del "velista ciclista", ovvero esperto anche in navigazione e non addetto soltanto alla produzione di watt.
L’introduzione dei biker nelle competizioni di vela di alto livello rappresenta una delle innovazioni più significative degli ultimi anni.
Grazie alla loro capacità di generare grandi quantità di energia attraverso la pedalata, i biker hanno rivoluzionato l’efficienza energetica a bordo delle moderne imbarcazioni, contribuendo in maniera determinante al successo delle regate.
Questa combinazione di tecnologia avanzata e preparazione atletica è solo un esempio di come le competizioni veliche continuino a spingere i limiti dell'innovazione e della strategia.
DAVIDE ROMANINI [d.romanini@zenazone.it]
Nato nel 1969 a Genova, ingegnere, uno dei due soci di Zenazone e co-fondatore di Zenazone.it
Autore di oltre 200 video itinerari turistici in tutta Italia con il format Eats&Travels e centinaia di video in Liguria con Zenazone con oltre 5 milioni di visualizzazioni complessive solo su YouTube.
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