Mamma: senza ferie, riposi o pause pranzo. Ma tante soddisfazioni
16-05-2016
Sono diventata mamma ormai nove mesi fa, quasi dieci, e sento scorrere il tempo con sempre più velocità.
Ogni mattina mi sveglio nella consapevolezza che tutto potrebbe cambiare, che mia figlia sicuramente imparerà qualcosa di nuovo, che potrebbe dire qualche parola in più, fare un nuovo movimento, immergersi in chissà quale nuova esperienza.
L’imprevedibilità di un bambino, insieme alla sua innocenza, è ciò che c’è di più bello da vedere.
Le tante espressioni di sorpresa e di scoperta che possiamo ammirare sui loro visi ci rendono orgogliose ogni giorno di più, e questa emozione è unica.
Sofia adesso sta imparando a indicare ciò che vuole o le persone con cui “parla”, e quando si arrabbia incomincia a saperne dire quattro, arrivando spesso a rispondere alle mie sgridate con altre sgridate.
E’ sempre più socievole e le piace tanto incontrare nuove persone e soprattutto altri bambini, con cui spesso improvvisa incomprensibili e lunghi discorsetti in cui mette tutta la sua concentrazione.
Ha già assaggiato nuovi sapori, abbiamo iniziato ad eliminare gli omogeneizzati e a preparare la carne, ha mangiato la pasta al sugo e quella con il finto pesto, e quest’ultima non ha avuto molto successo.
Abbiamo anche provato a sostituire l’omogeneizzato con l’uovo sodo, ed è stata felicissima di questo nuovo gusto.
Crescendo sta iniziando a far notare la differenza con cui con certe persone si apre di più mentre con altre diventa più timida, e, per la gioia di suo padre, non riesce a non piangere quando le si avvicina un uomo o un ragazzo.
Ora è arrivato quel periodo in cui vuole iniziare a camminare e, tenendo le nostre mani strette, inizia a fare lunghe passeggiate ovunque siamo, divertendosi in casa a portare gli oggetti da una stanza all’altra.
Nonostante la mia schiena stia accusando molto questi momenti, la gioia di vederla fare i primi passi è incontrollabile e spesso sono io la prima che la sprona a camminare, esaltando alla massima potenza il mio orgoglio e riempiendo di emozioni il mio cuore di mamma.
Trova divertentissimo, come tutti i bambini,  rotolarsi sul letto ed essere libera di sdraiarsi, tirarsi su, sedersi, mettersi a gattoni, girarsi in tutte le posizioni.
E se posso dare un consiglio a tutte le mamme, mantenendo sempre le situazioni in totale sicurezza e tenendo ben aperti tutti i mille occhi che bisogna avere, vorrei dirvi di lasciare i vostri figli il più liberi possibile nei movimenti.
Riempite la casa di morbidi tappeti e cuscini, ma lasciate che facciano qualsiasi movimento vogliano, perché sentendosi liberi sviluppano al meglio ogni loro progresso e si sentiranno spronati a gattonare e camminare, felici di imparare a conoscere se stessi  oltre al fatto che si divertiranno tantissimo.
A  me hanno consigliato di metterli a quattro zampe su un tappeto e sedersi poco distanti, chiamandoli ed incitandoli a farsi raggiungerli. Loro impiegheranno tutto l’impegno che hanno e piano piano inizieranno a fare i primi movimenti per poi arrivare a gattonare.
Arrivando finalmente le prime giornate di sole, noi abbiamo colto l’occasione e siamo andati in spiaggia.
Inutile dire che lei così piccina messa di fronte all’immensità del mare si è subito impaurita e sentita a disagio cercando sempre le nostre braccia, il suo porto sicuro, ma la voglia di scoperta e la curiosità le ha dato il coraggio necessario per affrontare queste prime difficoltà.  Prima l’abituarsi alla sabbia ed alle pietre per poi arrivare all’acqua ancora fredda, lasciarsi sfiorare i piedini dalle onde ed arrivare ad immergere la gambina sempre ben aggrappata a me.
Era contenta di poter stare senza vestiti e solo con il pannolone, sentendosi molto più libera di giocare con i suoi libretti sull’asciugamano. Dopo essersi abituata a tutto questo ha trovato il suo divertimento passeggiando sul lungomare lasciando le piccole impronte sulla sabbia bagnata, indicando la lunga strada percorsa come fosse una metafora della vita.
Inutile dire che sono felice, felice come non mai, come lo è ogni mamma che vive questi momenti insieme ai propri figli.
La stanchezza fisica e mentale, spesso una conseguente all’altra, ci sono spesso e tante volte crollo pensando di non farcela, pensando che sarà impossibile arrivare a fine giornata, sentendomi a pezzi e tante volte sentendomi anche in colpa per non vedere l’ora che arrivi l’ora della nanna.
Ma non dobbiamo mai buttarci giù per questo motivo, perché questo stato è normale, è normale stancarsi, scoraggiarsi, sentirsi deboli.  Sono tutti stati d’animo che fanno parte dell’essere una mamma a tempo pieno, ma quando arrivano questi momenti dobbiamo capire che siamo umane e che spesso un aiuto da parte del proprio compagno e dai propri genitori  ci può far bene, prenderci il nostro spazio ogni tanto per poter rilassarci non è una cosa negativa, ci farà solo bene.
Perciò non fate come me, non sentitevi in colpa se fate qualcosa per voi, non pensate di poter fare tutto e che sia sbagliato chiedere un aiuto perché non è così. Siamo mamme, ed è il lavoro più difficile e stancante del mondo. Dove non ci sono ferie, riposi o pause pranzo. Per cui ricordatevi sempre che ci siete anche voi e farete solo del bene a vostro figlio occupandovi anche un po’ di voi stesse.
Io, avendo studiato al liceo socio psico pedagogico e avendo anche avuto l’esperienza di fare una prova di lavoro in un asilo nido, ho sempre avuto la voglia e il desiderio di vivere la crescita dei bambini, di seguirli nei loro progressi e di saperne sempre di più.
Ma non basterà mai quello che si può imparare dai libri, non ci saranno mai scritti che possano insegnarti ad essere madre. L’unico grande insegnamento è il proprio figlio, nascere come madre il giorno del parto e crescere insieme, immersi nelle novità e nelle nuove emozioni.
Solo così si può imparare ad essere una madre, andando avanti insieme, perché entrambi hanno da insegnare qualcosa all’altro.
Per questo io ringrazio mia figlia, per tutto quello che inconsapevolmente mi sta facendo scoprire e conoscere, per come mi sta facendo diventare madre ogni giorno di più, e perché questo continuo imparare non avrà mai fine e questo mi da un’enorme sicurezza, perché so che sarà sempre una speciale novità.

Chiara Nava

La redazione 

 

 

 

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