Marketing responsabile: i consumatori vogliono essere informati
04-05-2022
Il mercato e l’economia negli ultimi anni sono cambiati in una maniera inaspettata e incredibile. Merito, o colpa, del marketing.

Non si può iniziare un’attività, non si può avviare un’impresa, senza prima fare un bel programma e un bel approfondimento di marketing. Dietro ad ogni successo, infatti, c’è una pianificazione precisa, un progetto da seguire e da articolare con molta calma e concentrazione. Ci sono delle strategie da seguire, degli strumenti da utilizzare.

A dimostrarlo c’è il comparto del gioco d’azzardo legale e pubblico in Italia, che negli ultimi anni ha visto una grande crescita, sia nella sua componente fisica (penalizzata negli ultimi due anni dalla crisi sanitaria), sia nella sua componente online. Anche nella regione Toscana i trends di crescita dicono che il segmento a distanza del gioco è quello che la fa da padrone, riuscendo a salvare l’intero sistema grazie alla sua presenza durante i periodi di lockdown e di chiusure forzate.

Una crescita che deve essere letta anche, se non soprattutto, sotto la lente del marketing. Senza un grande, intenso, investimento nel marketing, infatti, il gioco online non sarebbe riuscito a crescere. Lo dimostra anche la parabola acendente della società Novomatic, marchio proprietario di AdmiralBet, che ha investito in particolar modo nel marketing responsabile per creare un gioco pubblico sempre più a misura di utente. Stiamo parlando, in questo senso, di uno strumento a dir poco indispensabile per un processo di riforma del settore. Lo hanno affermato anche gli esperti e i politici del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, che si sono incontrati a Roma per discutere le nuove regolamentazioni del gioco d’azzardo.

Tra gli interventi più interessanti del Focus “Giochi e scommesse in Italia” ci sono quelli di Laura D’Angeli, docente dell’Università di Roma Tor Vergata nonché esperta di gaming e fondatrice della BU Gamification. “Nel mondo del gioco si ragiona troppo alla vecchia maniera e il decreto Dignità ha vietato qualsiasi forma di pubblicità, ma i consumatori sono tanti e sono proattivi e vogliono essere informati. Da qui è nata l’idea del marketing responsabile. Agiamo sul consumatore con un paradigma diverso e mettiamo al primo posto l’informazione poi le classiche leve del marketing, prezzo, posizionamento e comunicazione”.

Senza il marketing, senza la comunicazione e la progettazione, insomma, sarebbe difficile per qualsiasi settore andare avanti e parlare con l’utente. Anche per un colosso come il gambling.

La redazione 

 

 

 

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