Siamo in Valle Stura in provincia di Genova, precisamente a Masone per visitare il Museo del Ferro, dedicato ad Andrea Tubino che iniziò negli anni '80 del secolo scorso la raccolta che oggi ci permette di fare un viaggio nel tempo per riscoprire la lavorazione del ferro e la vita contadina dal '500 in poi.
La particolarità di questo museo è quella di essere ospitato in un ex convento del XVII secolo.
L'attività industriale principale della valle una volta era la produzione dei chiodi, utilizzati nella costruzione delle navi, e delle grate dei palazzi, come quelle ancora visibili per esempio in via Garibaldi a Genova.
Il minerale arrivava dall'isola d'Elba ai moli di Voltri, da dove veniva trasferito a dorso di mulo fino alla Ferriere della valle Stura (Masone, Campo Ligure e Rossiglione). Le Ferriere erano l'impianto dove il materiale grezzo (il minerale di ferro) veniva trasformato in ferro grazie al carbone di legna che veniva prodotto in zona e alla grande quantità d'acqua portata dai corsi d'acqua nella vallata.
Dalla ferriera uscivano dei semilavorati poi trasferiti alle fucine che trasformavano i semilavorati in oggetti utili (utensili e arnesi da lavoro, trappole per animali, chiodi, chiavagioni, inferriate, ecc).
Nato nel 1969 a Genova, ingegnere, uno dei due soci di Zenazone e co-fondatore di Zenazone.it
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