Venerdì 4 novembre, alle ore 21:00, nella sala Maestrale dei Magazzini del Cotone si svolgerà lo spettacolo "Non ci sono più le quattro stagioni" di Luca Mercalli e Banda Osiris: un viaggio in musica nella storia del clima che unisce arte, scienza e comicità per comprendere il fenomeno dei cambiamenti climatici. L'evento rientra nel programma del Festival della Scienza, giunto alla sua 14° edizione, inserendosi nel progetto “A seminar la buona pianta”, brand culturale attraverso cui Aboca promuove i suoi eventi e approfondimenti legati al tema dello sviluppo sostenibile.
Dalla Piccola Età Glaciale al riscaldamento globale. Dalle quattro stagioni in musica di Antonio Vivaldi alle estati sempre più infuocate e inondate di oggi. Cambiamenti climatici e crisi ambientale sono dunque già in atto. La salute del Pianeta, così come quella degli individui che lo popolano, è quotidianamente messa a dura prova. Non c’è luogo sulla Terra, pur protetto o remoto, che possa davvero dirsi al riparo da inquinamento e depauperamento delle risorse. Di questo passo, il mondo di domani rischierà di ereditare da quello di oggi guasti e malanni irreversibili.
Il climatologo Luca Mercalli affronta il tema del Global Warming in maniera originale, unendo l’arte, la storia, la scienza e la comicità irriverente della Banda Osiris in un irresistibile cabaret musicale, prodotto da Aboca, che segna la fortunata collaborazione artistica tra il noto studioso e i 4 musicisti piemontesi che, per la prima volta insieme, dopo aver debuttato quest’anno nei teatri di Siena e Pordenone registrando il ‘tutto esaurito’, iniziano la loro tournée in Italia a partire da Genova.
Smarrite le quattro stagioni, perduti per sempre i paesaggi rappresentati in arte e in musica al tempo di Vivaldi, “come sarà il mondo di domani”, si domanda il climatologo Mercalli, “se non prendiamo coscienza del più grande mutamento climatico in atto che mai sia stato provocato dall’uomo? Avremo ancora le stesse stagioni del passato?”. La risposta è anche nel nuovo libro di Luca Mercalli Il mio orto tra cielo e terra. Appunti di meteorologia ed ecologia agraria per salvare clima e cavoli edito da Aboca Edizioni, ideale completamento dello spettacolo di venerdì 4 novembre a Genova. La parola chiave diventa “orto” in questo libro ricco di riflessioni e spunti utili per approfondire i temi della sostenibilità ambientale. Mercalli ci dimostra, infatti, tra le altre cose, con competenza scientifica come sia possibile coltivare un pezzetto di terra senza ricorrere a dannosi fitofarmaci, nel pieno rispetto della biosfera, mettendo il lettore di fronte all’ipotesi concreta che ognuno, con i mezzi di cui dispone, può davvero impegnarsi ogni giorno senza sforzi eccessivi per la tutela del Pianeta e soprattutto della propria qualità della vita. Coltivare un orto domestico diventa allora un’azione concreta, quotidiana, da accordare sull’impegno e sulla costanza, per salvare clima e cavoli.
“Ho pensato che questo libro potesse rappresentare una buona occasione per spiegare in termini concreti cosa vuol dire oggi confrontarsi con una nuova agricoltura – afferma Luca Mercalli – che non peggiori il cambiamento climatico e che, al contrario, ci aiuti a diventare più consapevoli sui legami che esistono tra la nostra capacità di scegliere cibo di qualità e il contribuire realisticamente alla salvaguardia del Pianeta”. “L’orto, per piccolo che sia, è un microcosmo – evidenzia Mercalli – che riproduce la complessità della natura e del nostro rapporto con essa: ci insegna che possiamo prelevare per noi una certa quota di risorse dall’ambiente, ma anche che se oltrepassiamo i limiti imposti dai processi naturali creiamo danni irreversibili”. “Ecco perché condurre oggi un orto con le tecniche dell’agroecologia – conclude il climatologo – rispettando la biodiversità, evitando i trattamenti chimici e ottimizzando l’uso dell’acqua, è un buon modo per dare il proprio contributo alla sostenibilità ambientale”.
L’ingresso allo spettacolo “Non ci sono più le quattro stagioni” è gratuito fino a esaurimento posti.
E’ consigliata la prenotazione ai seguenti recapiti:
337.1393274
prenotazioni@labuonapianta.it
La redazione
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