Si è conclusa la visita di
Papa Francesco a Genova in questo caldo sabato di fine Maggio in cui moltissimi genovesi hanno partecipato ai momenti di incontro che si sono snodati in vari punti della città da mattina a sera.
Papa Francesco ha iniziato la sua visita atterrando all'aeroporto Cristoforo Colombo di Genova poco dopo le 8 di mattina, accolto dal
Card. Angelo Bagnasco e dalle autorità cittadine e regionali e subito si è diretto verso il suo primo bagno di folla, raggiungendo una nutrita rappresentanza dei lavori dell'
acciaieria ILVA, simbolo di una Genova industriale che un tempo rappresentava la forza lavoro della città ed ora tenta un difficile rinnovamento nella speranza di riuscire a coniugare impresa, lavoro ed ambiente.
Come spesso accade, il Papa ha risposto anche parlando a braccio alle domande preparate per lui dimostrando ancora una volta perchè è considerato uno dei Papi più amati dalla gente.
All'inizio dell'incontro, il Papa si è commosso ripensando ai suoi genitori che partirono proprio dal porto di Genova in cerca di fortuna verso l'Argentina.
Ma subito dopo è
il lavoro ad essere al centro dei pensieri di Francesco. Il lavoro è per Papa Bergoglio un valore nobilitante dell'umanità, lo è a prescindere dal reddito, lo è in quanto realizzazione delle aspirazioni umane; senza lavoro non esistono feste, non c'è domenica perchè non c'è lunedì in cui ricominciare il lavoro.
Il secondo appuntamento è con il Clero all'interno della
Cattedrale di San Lorenzo, un momento di riflessione sulla Chiesa e sulla crisi della vocazione di cui il Papa però non sembra essere troppo preoccupato.
Poi via verso il Monte Figogna per raggiungere il
Santuario della Guardia dove il Papa si è fermato anche per il pranzo a base di trofie al pesto, arrosto e crostata di marmellata e dove ha incontrato tra gli altri anche 11 detenuti e poveri e senza fissa dimora seguiti dalle associazioni cittadine. Qui anche un
pensiero rivolto ai giovani affinchè guardino il mondo con i propri occhi piuttosto che attraverso l'obiettivo di una macchina fotografica, un modo per essere protagonisti e non semplici turisti di questo mondo.
E proprio verso i più giovani si è diretto il Santo Padre nella sua successiva tappa genovese: i bambini ricoverati all'
Ospedale Pediatrico Giannina Gaslini dove li ha incontrati insieme ai loro genitori. Ed è stato questo, forse inevitabilmente, uno dei momenti più toccanti della visita di Papa Francesco a Genova. "
Tante volte faccio e rifaccio la domanda: perché soffrono i bambini? Non trovo spiegazione, solo guardo il Crocifisso e mi fermo lì"; così ha sussurrato il Papa ad alcune persone.
Lasciato il Gaslini il Papa sia è diretto con la sua "papamobile" verso
Piazzale Kennedy percorrendo il lungo mare genovese, dove la folla lo aspettava anche per un semplice saluto.
Lui non si è tirato indietro, ha continuato instancabilmente a regalare sorrisi a saluti a tutti per poi celebrare la
Santa Messa di fronte a circa 80.000 fedeli nel grande piazzale sul mare del quartiere della Foce.
Visibilmente stanco, ma soddisfatto della sua giornata genovese, alla fine della Messa il Papa si è diretto verso l'aeroporto da dove, intorno alle 19.30, è ripartito alla volta di Roma e della Città del Vaticano.
Cosa rimarrà a Genova di questa visita di Papa Francesco? Probabilmente la risposta è dentro ognuna delle persone che lo ha visto, incontrato, incrociato ed ha raccolto nel suo sguardo, nei suoi sorrisi e nelle sue parole la forza per proseguire nel proprio cammino, spesso in salita, con una forza in più.