Giovedì 16 agosto, a partire dalle ore 16:00, a San Rocco di Camogli si terrà la 57ª edizione del Premio internazionale Fedeltà del Cane, ideato da Don Giacobbe e Giacinto Crescini nel 1962. L'evento prenderà il via con la presentazione dei protagonisti della manifestazione e delle loro storie, con episodi che mettono in evidenza sia la fedeltà dei cani che la bontà delle persone in favore degli stessi, a cura di Sonia Gentoso, e consegna
dei premi.
Seguirà la premiazione dei vincitori del concorso “Un cane per amico” riservato alle scuole primarie e secondarie di primo grado della Città Metropolitana di Genova e del
Comune di Sarmato (Piacenza), poi la benedizione dei cani.
Dalle ore 12:00, invece, verranno aperti gli stand gastronomici (fino alle ore 22:30) con piatti della cucina tradizionale. Infine, alle 21:00, inizierà la serata in musica con Serena Group.
La storia del Premio internazionale Fedeltà del Cane
L’idea del “Premio Fedeltà del Cane” nacque nel 1962. Un cagnolino, Pucci, abbandonato dai padroni, giunse a San Rocco, un paesino a picco sul mare all’interno del Parco di Portofino, e si affezionò subito ai bambini delle scuole elementari. Li aspettava al mattino sul piazzale della chiesa, punto d’incontro dei ragazzi provenienti dalle varie parti della collina, e li accompagnava a scuola. Qui attendeva l’ora della ricreazione ed accoglieva festosamente la merenda che i bambini gli offrivano; quindi andava a nasconderne una parte che gli sarebbe servita per il pasto serale. Tornava poi davanti alla scuola e, al termine delle lezioni, riaccompagnava i ragazzi sul piazzale della Chiesa. E così ogni
giorno, per oltre dieci anni.
La persona che ideò questo Premio fu il sig. Giacinto Crescini. Egli, parlando col parroco di allora, Don Carlo Giacobbe, riuscì a realizzarlo concretamente, collegando il Premio alla Festa patronale. L’accostamento del premio con la festa di S. Rocco ha un particolare significato perché S. Rocco è il protettore dei cani. La leggenda è questa: S. Rocco era solito curare gli appestati ma, quando fu lui colpito dalla peste, nessuno volle più avvicinarlo. Si racconta che solo un cane gli prestò aiuto, portandogli ogni giorno un pezzo di pane. Nelle immagini il santo è sempre rappresentato con un cane ai suoi piedi che stringe in bocca un po’ di pane.
Nacque quindi la manifestazione ed il Comitato organizzatore fissò per il 16 agosto 1962 la prima premiazione. Il premio, nato come Regionale, divenne prima Nazionale e successivamente Internazionale e da allora, tutti gli anni, il 16 agosto, giorno di S. Rocco, vengono assegnati i premi fedeltà. Dal 1966 vengono assegnati anche i premi bontà, conferiti a quelle persone che si sono distinte per rilevanti atti di generosità verso i cani e nel 2007, al fine di stimolare la creatività dei bambini e dei ragazzi ed incoraggiare il rapporto che lega i giovani ai loro amici a quattro zampe, è nato il concorso “Un Cane per Amico”, riservato agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado della Città Metropolitana di Genova.
A partire da quest’anno partecipano al concorso anche gli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado di Sarmato (Piacenza). Le storie di maggior interesse vengono raccolte durante l’anno e il giorno di S. Rocco la giuria sceglie la storia più singolare, appresentativa dello spirito del premio e proclama il vincitore che sarà comunque primus inter pares. Infatti non vi è una vera classifica, ed il premio è uguale per tutti i premiati. Un’altra giuria esamina gli elaborati degli studenti e proclama i vincitori del concorso.
Nel 1981, in occasione della XX edizione della manifestazione, nella piazza antistante la Chiesa fu eretto il monumento dedicato al cane. Nel 1990 nacque l’Associazione per la Valorizzazione Turistica di San Rocco di Camogli, per curare l’aspetto organizzativo del Premio. Dal 2015 inoltre, in occasione della Festa Patronale, durante la celebrazione della S. Messa viene benedetto, per poi essere offerto ai fedeli, il pane di S.Rocco, proveniente dal Comune di Sarmato (Piacenza), dove la tradizione legata alla benedizione del pane del Santo ha origini antiche. A Sarmato è infatti situata la grotta dove S. Rocco, contagiato dalla peste, aveva trovato rifugio e dove, secondo la tradizione, un cane di nome Reste gli portava il pane, sottratto dal castello del nobile Gottardo Pallastrelli, per nutrirlo ed aiutarlo a guarire. E, proprio in considerazione della comune venerazione per San Rocco che è Patrono di Sarmato ed a cui è intitolata sia una frazione sia una parrocchia nel territorio di Camogli, è stato firmato, dai rispettivi Sindaci, un documento che suggella l’amicizia tra i due Comuni.
Quest’anno, in occasione delle festività pasquali, il Comune di Camogli e l’Associazione per la Valorizzazione Turistica di San Rocco di Camogli hanno offerto ai rappresentanti del Comune e della Parrocchia di Sarmato le palme e gli ulivi.
La redazione
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