Sabato 29 ottobre, alle ore 18:00, presso Casa Paganini (piazza S. Maria in Passione, 34) si terrà l'incontro "Il segno nella scrittura di John Cage", a cura di Valerio Corzani e in collaborazione con il Festival della Scienza. Tattiche aleatorie, spartiti anticonvenzionali, sperimentalismo grafico, scritti asintattici di un musicista che è perfino riuscito a trasformare in partitura una locomotiva: l’opera di John Cage ha sempre rappresentato una sfida per il mondo musicale e le sue convenzioni. Ma non si è mai trattato di una sfida aggressiva perché Cage era tutto il contrario di un uomo nichilista e violento. La sua rivoluzione è stata, negli intenti, ordinaria, quieta, tranquilla. Egli era l’uomo dell’apertura zen, dell’attenzione assoluta nei confronti delle cose, degli esseri e dei suoni. E’ vero peraltro che ogni sua mossa dava scandalo e che le sue felpate fibrillazioni si tramutavano, suo malgrado, in violenti terremoti. In un’epoca in cui anche coloro che si dichiarano frettolosamente suoi epigoni continuano a perpetuare il vecchio mito neoromantico dell’artista e della sacralizzazione dell’opera d’arte, il vero scandalo di Cage continua ad essere la sua predisposizione all’ascolto, la sua democratizzazione delle graduatorie tra suoni, rumori e silenzi, il suo annullamento dell’artista in quanto tale, il suo quotidiano di spettacolare caratura.
Cage è un autore la cui la produzione e riflessione teorica sono parte imprescindibile della cultura del Novecento non soltanto musicale, per le interrelazioni con i coevi teatro e arti figurative e per le tante connessioni con la ricerca tecnologica (utilizzo di nastri, transistor e computer ad esempio) e lo sviluppo di nuovi linguaggi. Le sue operazioni gestuali-musicali sono diventate repertorio lessicale per l’avanguardia americana ed europea. Le innovazioni e le sperimentazioni, l’intento ironico e distruttore, il paradosso, l’immaginazione distruttiva e irridente, il superamento dell’idea di costruzione musicale come organismo sonoro controllato, la composizione come gioco combinatorio, il sovvertimento di parametri musicali tradizionali, la gestualità, il “pianoforte preparato”, la ricerca sul silenzio e sui suoni scritti e non scritti, su quelli che casualmente sono prodotti nell’intorno fisico. Questo e altro rendono la figura e l’opera di Cage un punto cruciale nel percorso delle arti del Novecento.
Valerio Corzani è autore, giornalista, conduttore radiofonico, musicista, fotografo e scrittore. Si è laureato in Estetica con una tesi su “John Cage e il problema multimediale”. Attualmente collabora con Il Manifesto, Alias e Blogfoolk mentre in passato è stato la firma di riviste e magazine come XL e D di Repubblica, Il Giornale della Musica, Slowfood, Velvet, World Music Magazine, Suono, Muz, Il Turismo Culturale, Fahrenheit 451, Jack, Diario. Presenta programmi radiofonici per la seconda rete della Radio Svizzera Italiana ed è conduttore, autore e regista di Radio3 Rai.
La conferenza si inserisce nella stagione “La Voce e il Tempo", organizzata dall’Associazione Musicaround con il contributo della Compagnia di San Paolo (Maggior sostenitore) nell'ambito della scadenza unica 2016 Performing Arts, che prosegue con un cartellone denso di proposte musicali, concerti, conferenze e workshop dedicati alla musica vocale e antica fino ad aprile 2017.
Ingresso libero
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