A quasi tre anni dalla scomparsa di Raimondo Sirotti (25 settembre 1934 – 1 maggio 2017) la città di Genova gli rende omaggio, con la prima grande retrospettiva sulla sua intera produzione, un evento espositivo articolato su due prestigiose sedi, Palazzo Ducale e Villa Croce, che copre un arco cronologico di circa sessant’anni, dall’immediato dopoguerra fino alle ultime tele.
Presente in moltissime mostre antologiche e protagonista di diverse personali in sedi anche istituzionali, non solo in Italia, di Sirotti viene studiata e proposta l’intera carriera, dagli esordi che vedono un importante momento formativo a Milano alla fine degli anni Cinquanta, fino al successo e ai numerosi incarichi pubblici a partire dagli anni Novanta.
Genova, che ha visto Sirotti operare come artista, ma anche come docente e poi presidente dell’Accademia Ligustica di Belle Arti, è la città deputata ad accogliere questa importante mostra: a Palazzo Ducale, per il suo ruolo culturale baricentrico, e a Villa Croce, il Museo d’arte Contemporanea che conserva la più importante collezione di opere degli artisti liguri del XX secolo, nonché sede storicizzata e ampiamente riconosciuta per le più importanti mostre d’arte moderna e contemporanea a Genova.
Il progetto è diviso in due capitoli parimenti importanti e tra loro complementari.
A Palazzo Ducale saranno esposte un centinaio opere a scandire il suo intero percorso creativo: dagli esordi nella seconda metà degli anni Cinquanta, con opere rare a vedersi e in gran parte provenienti da musei, alla svolta artistica improntata negli anni Sessanta dal suo ritorno in Liguria, dall’inizio dell’impegno didattico e dal fondamentale viaggio in Inghilterra; passando poi negli anni settanta-novanta alla definizione di un suo personale “naturalismo astratto”, sino ai toccanti “paesaggi interiori” dell’ultimo decennio del secolo e alle sue opere più recenti.
Molti saranno gli inediti conservati nell’atelier del pittore: un materiale prezioso dal quale non si è mai voluto separare, come nel caso degli straordinari album con sketch e appunti. A fianco di una ricca selezione di opere realizzate per una committenza privata, la mostra documenterà inoltre la sua intensa attività nel campo della decorazione pubblica.
Oltre alle opere prestate dall’Archivio Raimondo Sirotti che, provenienti dalla collezione privata dell’artista, comprendono eccezionali prove delle sue sperimentazioni giovanili, saranno presenti tutte le principali opere conservate in sedi pubbliche e in musei italiani.
Alle opere “storiche”, pietre miliari per ripercorrere il suo percorso negli anni, saranno affiancate quelle più amate dal collezionismo privato.
A Villa Croce verrà indagato in modo totalmente inedito l’importante capitolo delle rivisitazioni dell’arte antica e del rapporto con i grandi maestri del passato, in primis del barocco genovese, ma anche con significativi esponenti del Novecento con cui, in modo più o meno esplicito, Sirotti si è confrontato. Alcune delle opere di confronto appartengono alla collezione permanente del museo, fornendo così una preziosa occasione di valorizzazione di un patrimonio civico.
L’incantevole sede di Villa Croce, che offre come valore aggiunto il suo rapporto stretto con il parco e il suo affaccio sul mare, come coronamento d’eccezione per il tema della natura costantemente al centro della ricerca di Sirotti, sarà letteralmente invasa dalle grandi e piccole variopinte, emozionanti e coinvolgenti tele di Sirotti. È previsto il rapporto diretto con le opere da cui ha tratto ispirazione – dipinti di Valerio Castello, Anton Maria Vassallo, Giovanni Benedetto Castiglione – e la presenza di opere di forte impatto dimensionale come uno dei due grandi arazzi del Teatro Carlo Felice, ispirati a due dipinti del barocco genovese.
L’Accademia Ligustica di Belle Arti, nelle stesse date delle mostre di Palazzo Ducale e Villa Croce propone un evento espositivo dal titolo Uno, nessuno, centomila. Raimondo Sirotti, tra passato e presente, a cura di Giulio Sommariva, che intende richiamare la sua lunghissima attività di direttore e presidente della storica istituzione genovese, ma soprattutto di docente.
All’interno del progetto Sirotti 2020, il Museo Diocesano partecipa esponendo il ciclo della Via Crucis della parrocchiale di Bogliasco, opera eseguita da Sirotti come rivisitazione della Via Crucis del Tiepolo. L’evento espositivo è a cura di Grazia Di Natale e Paola Martini.
La redazione
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