Durante il periodo di Pasqua, pochi doni riescono a far sorridere i bambini tanto quanto le uova di cioccolato. Da lungo tempo, infatti, questi dolci caratteristici fanno parte della nostra tradizione, come simbolo di pace, gioia e rinascita spirituale, ma anche come snack goloso per grandi e piccini.
Oggi le uova di Pasqua sono reperibili in qualsiasi supermercato o negozio di alimentari, compresi quelli digitali, in una vastissima gamma di varianti: dalle più classiche (come quelle al cioccolato al latte o fondente) alle più particolari (con nocciole intere o in granella, al pistacchio e molte altre).
I prezzi cambiano a seconda degli ingredienti e del tipo di lavorazione. Ad ogni modo, basta effettuare una ricerca online per trovare ottimi dolci artigianali – come le uova di Pasqua di Sapori dei Sassi, disponibili in formati e gusti differenti – da ordinare comodamente da casa ed a basso costo.
Ma quando ha inizio, di preciso, la storia delle uova pasquali? Erano identiche a quelle in vendita ai giorni nostri, oppure si presentavano diversamente, sia nell’aspetto che nella composizione e nel gusto? Scopriamo insieme tutti i dettagli sulla nascita e sull’evoluzione delle uova di cioccolato!
Le prime uova di cioccolato – secondo gli storici – comparvero alla corte del Re Sole, Luigi XIV, il quale commissionò un dolce a base di crema di cacao dalla forma, appunto, ovale ai suoi maestri cioccolatieri. Tuttavia, l’idea di inserire un piccolo dono all’interno dell’uovo risale al Settecento: si trattava dell’uovo Matrioska, ad opera di Fabergè. Altri, invece, riportano che nel territorio piemontese – in particolare a Torino – vi fosse già l’usanza di regalare uova di cioccolato con sorpresa. Le quali, in seguito, sarebbero diventate una vera e propria “moda” associata al periodo delle festività pasquali.
Difatti, la tradizione di scambiarsi uova dipinte o decorate in occasione della Pasqua è molto antica, addirittura proveniente dalla Germania durante l’epoca Medioevale: l’uovo, recando al suo interno una nuova vita, era il simbolo perfetto della Resurrezione Cristiana. In tempi più recenti, probabilmente nell’Italia Settentrionale, le due usanze ebbero modo di unirsi e, da questa combinazione, venne fuori l’uovo di Pasqua di cioccolato. Dapprima era realizzato soltanto dai maestri artigiani ma, in seguito, con la sua diffusione su scala globale, divenne un prodotto industriale a tutti gli effetti.
Nel XX secolo – in particolare negli ultimi decenni – la popolarità delle uova pasquali di cioccolato è cresciuta senza mezzi termini. La lavorazione, affidata alle industrie del settore alimentare, è stata via via ottimizzata, allo scopo di ridurre le risorse e i tempi necessari per la preparazione, il confezionamento e la distribuzione presso i vari punti vendita. Ciò ha permesso di abbattere sensibilmente il costo del prodotto finito, in modo tale da renderlo accessibile non soltanto per le famiglie più abbienti, quanto per la totalità – o quasi – della popolazione italiana.
Di recente, inoltre, l’offerta di uova di pasqua si è moltiplicata e diversificata: accanto ai grandi marchi legati alla produzione di cioccolata, sono sorte piccole aziende artigianali, talvolta a conduzione familiare. Queste ultime hanno cercato di riportare in auge i “vecchi” metodi di lavorazione, nonché l’uso di ingredienti di alta qualità, biologici o, comunque, di origine territoriale. In commercio, dunque, troviamo sia uova “firmate” che contengono regali di alto valore (es. gioielli, accessori moda, complementi d’arredo per la casa), sia uova a tema, dedicate ai cartoni animati, ai supereroi o ai personaggi dei videogames più amati dalle nuove generazioni, oppure con confezioni che riportano i colori della squadra di calcio preferita. Infine, vi sono le collezioni “bimbo” e “bimba”, oppure per una specifica fascia di età, così da sorprendere figli, nipoti e partner con una sorpresa adatta a loro.
Immagine di pvproductions su Freepik
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