La Liguria vista da Slow WineNel fotografare la vitivinicoltura ligure ci affidiamo allo strumento del viaggio. Non può che essere così di fronte a una regione che fa del turismo uno dei suoi più solidi motori economici. Il turismo, appunto, è il traino di un sistema che alimenta le produzioni da Ponente e Levante, ne condiziona i risultati – in primis quelli commerciali, con picchi di consumo e vendita concentrati nel periodo estivo –, senza tuttavia influenzare l’identità sempre più definita e riconoscibile.
A proposito di identità, il nostro viaggio non può avere inizio senza prima una doverosa considerazione circa il limite, la forzatura di voler delineare un profilo regionale comune sul fronte vitivinicolo. È ancora giusto parlare di vino ligure? La viticoltura regionale si sostiene grazie alla presenza di areali indipendenti e felicemente disconnessi per geografia, storia, vitigni e, sempre di più, stile di vinificazione. Se da una parte esistono punti di appiglio comuni, uno su tutti la presenza del Vermentino, dall’altra la Liguria che ci piace e che cerchiamo di raccontare nelle pagine che seguono è il risultato di un frastagliato e divergente mosaico di microdistretti in cui perdersi e ritrovarsi.
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Slowfood.it/slowine tutti i dettagli di tipologie, annate e zone di produzione e tutti i riconoscimenti che Slow Wine ha assegnato alle aziende liguria.
Tutto su Slow WineSlow Wine è la guida completa al vino italiano, secondo Slow Food: le migliori cantine e le bottiglie più interessanti, selezionate da più di 200 collaboratori. La dodicesima edizione della Guida conta 1.958 cantine recensite; a ognuna è dedicata una scheda in tre parti: la prima racconta delle persone che lavorano e vivono in azienda, la seconda dei vigneti e delle modalità con cui vengono accuditi, la terza dei migliori vini prodotti (in elenco gerarchico di qualità) che si trovano in commercio.
Ai migliori vini di ogni regione viene assegnato il riconoscimento di
Top Wine. Tra questi troviamo i
Vini Slow – che oltre ad avere una qualità eccellente condensano valori legati a territorio, storia e ambiente – e i
Vini Quotidiani, alta qualità entro i 12 euro. Dopo la sospensione nell'edizione precedente, torna il massimo riconoscimento alle cantine più interessanti: la
Chiocciola, che premia le aziende il cui lavoro ben interpreta i valori (organolettici, territoriali e ambientali) in sintonia con la filosofia di Slow Food. Seguono poi altri riconoscimenti quali la
Bottiglia, ai produttori che esprimono un’ottima qualità per tutte le bottiglie presentate in degustazione, e la
Moneta, alle realtà che esprimono un buon rapporto tra la qualità e il prezzo per tutte le bottiglie prodotte.
Gli oltre 200 collaboratori, disseminati in tutte le regioni della penisola, assicurano una mappatura unica e un aggiornamento costante su quello che sta avvenendo nel mondo del vino italiano. Il contatto diretto con i vignaioli permette un racconto autentico e al passo con i tempi. Durante le visite, hanno 485 brevi filmati che potranno trasportare il lettore direttamente in vigna e in cantina, semplicemente inquadrando i QR code presenti ai piedi di ogni scheda.
I numeri di Slow Wine 2022 27.000 vini assaggiati durante le degustazioni • 1.958 cantine recensite • 218 cantine premiate con il simbolo della Chiocciola • 200 collaboratori • 188 cantine premiate con il simbolo della Bottiglia • 87 cantine premiate con il simbolo della Moneta
750 Top Wine, di questi 354 sono anche Vino Slow e 196 Vino Quotidiano • 759 cantine che offrono lo sconto del 10% sull’acquisto di vino per chi si presenta in azienda con l'edizione cartacea della guida
• 485 contributi video visualizzabili con un QR Code