Il mondo della pasta è in festa: il 25 ottobre si celebrano i 25 anni del World Pasta Day, un'occasione speciale per riflettere sui successi straordinari della pasta negli ultimi 25 anni. La produzione mondiale di pasta sta costantemente crescendo, raggiungendo quasi 17 milioni di tonnellate, con un aumento dell'1,8% rispetto all'anno scorso e un raddoppio rispetto ai dati del 1998.
L'Italia continua a primeggiare come principale produttrice di pasta a livello mondiale, con una produzione record di 3,6 milioni di tonnellate nel 2022. Questo segna un impressionante aumento del 24,3% nel fatturato rispetto all'anno precedente.
La cucina italiana è rinomata in tutto il mondo per la sua ricchezza di sapori e varietà di piatti, e la regione della Liguria non fa eccezione. Non siamo famosi nel mondo solo per Le Cinque Terre, Portofino e i paesaggi mozzafiato ma anche per la nostra cucina unica. In particolare, i tipi di pasta in Liguria sono un'autentica prelibatezza per gli amanti della buona cucina.
Vediamo i deliziosi tipi di pasta tipici più particolari della Liguria.
Le trofie sono un tipo di pasta tradizionale della Liguria. Hanno una forma unica a spirale e sono spesso fatte a mano. Le trofie sono spesso abbinati al famoso pesto genovese, un condimento a base di basilico, aglio, pinoli, formaggio pecorino e olio d'oliva. Questa combinazione di pasta e pesto crea un piatto ricco di sapori freschi e intensi, che rappresenta il meglio della cucina ligure.
Le trenette sono simili alle fettuccine, ma con una forma leggermente più sottile e una superficie più ruvida che cattura perfettamente i condimenti. Nella tradizione ligure, le trenette sono spesso servite con patate e fagiolini, il tutto condito con un generoso cucchiaio di pesto. Questo piatto rappresenta una combinazione sorprendente di sapori e testure che è tipica della cucina ligure.
Se sei alla ricerca di una pasta ripiena, i pansoti sono una scelta eccellente. Questi ravioli triangolari sono solitamente farciti con una miscela di erbe aromatiche come bietole, borragine e spinaci, accompagnata da formaggio e conditi con una salsa leggera. Questa pasta è un'eccellente esempio di cucina ligure, che fa largo uso di erbe aromatiche e ingredienti freschi.
I corzetti sono un tipo di pasta ligure dalla forma unica e decorata. Questi dischi di pasta sono spesso impressi con un motivo decorativo, il che li rende particolarmente attraenti per l'occhio. I corzetti sono spesso serviti al pesto o col tradizionale sugo di noci. Questa combinazione di pasta decorativa e saporita è un must per chi visita la Liguria.
Le fettuccine (piccagge) di castagne sono una variazione unica delle classiche pappardelle. Questa pasta è fatta con farina di castagne, che le conferisce un sapore leggermente dolce e una consistenza avvolgente. Sono spesso servite con sughi a base di funghi, che si sposano perfettamente con il sapore delle castagne.
Secondo la ricerca condotta dall'Istituto demoscopico AstraRicerche a settembre 2023, i consumatori italiani mantengono un amore duraturo per la pasta. Il 99% della popolazione la consuma almeno una volta alla settimana, e oltre il 50% la porta in tavola quotidianamente. Ancora più sorprendente, il 19,2% dei consumatori la gusta 4-5 volte a settimana.
La ricerca rivela un'apertura al cambiamento tra gli italiani. Il 59% dei partecipanti prevede l'introduzione di nuove tipologie di pasta con farine o ingredienti alternativi. Il 52,6% auspica confezioni più ecologiche e biodegradabili. Inoltre, il 35,4% si aspetta l'arrivo di nuovi formati di pasta. C'è anche la sorprendente idea che il 79,5% degli italiani sarebbe disposto a consumare pasta in momenti meno tradizionali come colazione o merenda, a patto che mantenga elevati standard di qualità e sapore (48,1%). Il 26% degli intervistati supporta questa scelta in virtù della sua crescente popolarità all'estero, mentre il 19% crede che crescerà se promossa dagli chef.
Il futuro della pasta riflette un crescente interesse per la sostenibilità, l'innovazione e il benessere fisico. Il 41,2% dei partecipanti desidera mantenere legami con la tradizione nella produzione della pasta, mentre per il 34,7% è essenziale che rimanga accessibile ed economica. La curiosità verso nuovi metodi di cottura è evidente, con il 28% che prevede innovazioni in questo settore. Inoltre, vi è una forte volontà di adattare la pasta alle esigenze dei single, come sottolineato dal 25% dei partecipanti all'indagine.
In sintesi, il mondo della pasta sta attraversando un periodo di crescita, cambiamento e adattamento, dove tradizione e innovazione si fondono per soddisfare le esigenze dei consumatori moderni. La pasta rimane una pietra miliare della cucina italiana e un piatto amato in tutto il mondo. La celebrazione del World Pasta Day è un'occasione per apprezzare tutto ciò che la pasta rappresenta e per guardare con entusiasmo al suo futuro brillante.
Nel 1998 si festeggiava, a Napoli, la prima Giornata mondiale della Pasta, con l’intento di raccontare tutti i plus di un cibo buono, salutare, nutriente, accessibile e sostenibile, celebrando la sua storia e auspicando il suo ruolo di protagonista nell’alimentazione mondiale del futuro. Da allora, con cadenza annuale, l’appuntamento si è rinnovato, toccando diverse città, in Italia (Genova, Roma, Napoli, di nuovo Roma, Milano) e nel mondo (Barcellona, Buenos Aires, Città del Messico, Istanbul, New York, Mosca, Rio de Janeiro, San Paolo del Brasile). Nel corso di questi 25 anni, la pasta è stata protagonista di una grande trasformazione, a livello sostanziale e non solo, ha saputo rinnovarsi e adattarsi a stili di vita differenti con nuove tipologie (dall’integrale alle paste speciali o arricchite a quelle senza glutine) e formati.
Nel 2006 è nata l’IPO - International Pasta Organisation che ha come missione quella di raccontare al mondo i plus, anche nutrizionali, di un’alimentazione basata sulla pasta e ha dato una spinta decisiva alla realizzazione del documento di Consenso Scientifico “Healthy Pasta Meal” sottoscritto da nutrizionisti di tutto il mondo che incorpora le più recenti evidenze sull’importanza della dieta Mediterranea e sul ruolo che gioca la pasta al suo interno.
Ecco cosa è successo in questi 25 anni:
La produzione mondiale di pasta è quasi raddoppiata. In 25 anni, è passata da 9 a 17 milioni di tonnellate. Secondo i dati di I.P.O. (International Pasta Organisation) sono 40 i Paesi che ne producono in quantità superiori alle 20.000 tonnellate. Allora come oggi, l’Italia guida questo mercato. E 1 piatto di pasta su 4 mangiato nel mondo – 3 su 4 in Europa – è fatto con pasta italiana.
Sono quasi raddoppiati (52 oggi contro i 30 di allora) i Paesi dove si consuma più di 1 kg pro capite di pasta all’anno. In Italia il consumo pro-capite è di 23 chilogrammi, contro i 17 kg della Tunisia, seconda in questa speciale classifica, mentre in Venezuela il consumo di pasta e pari a 13,6 kg.
Rispetto a 25 anni fa il mondo mangia sempre più pasta italiana. Secondo elaborazioni di Unione Italiana Food, sono aumentati i Paesi destinatari (oggi quasi 200, +6,4%) ed è triplicata la quota export, passando da 740mila a 2,3 milioni di tonnellate (+4,5% sul 2021), rappresentando il 62,7% della produzione. Più della metà della pasta prodotta in Italia finisce all’estero.
Germania, Regno Unito, Francia, Stati Uniti e Giappone si confermano i Paesi più ricettivi.
È di casa nei ristoranti di tutto il mondo e una generazione di cuochi che guardano al futuro puntando su semplicità, genuinità e tradizioni glocal, hanno trovato nella pasta l’ideale punto di contatto tra diverse cucine e territori, per di più senza controindicazioni culturali e religiose.
Nel 2010 l’UNESCO ha dichiarato la Dieta Mediterranea patrimonio comune immateriale dell’umanità. E la pasta, in questa dieta, ha un ruolo d’elezione. Modello alimentare sano ed equilibrato fondato prevalentemente su cibi di origine vegetale e sul loro consumo diversificato e bilanciato, come hanno dimostrato diversi studi scientifici, aiuta a prevenire le principali malattie croniche come patologie cardiovascolari, diabete, bulimia e obesità, tumori.
Negli anni, complici anche gli appelli di nutrizionisti e autorità sanitarie per una alimentazione più sana e consapevole, la frugalità e la semplicità della pasta secca sono diventati un incentivo al consumo.
In 25 anni è diventata sempre più sostenibile. I pastai hanno risposto alle nuove esigenze del consumatore globale puntando su innovazione e diversificazione dell’offerta: pasta integrale, gluten free, bio, fortificate, con farine di legumi e superfoods, a rapida cottura, etc. ma l’innovazione più importante è quella che non si vede nel piatto. In questi anni, grazie al miglioramento dei processi e a contratti di coltivazione che puntano sulla sostenibilità e buone pratiche agricole, i pastai hanno ridotto sensibilmente i consumi d’acqua e emissioni di CO2 connessi alla produzione di pasta.
Questo alimento ha un impatto ambientale estremamente basso (l’impronta ecologica per porzione di 1 m² globale). Inoltre, a tavola è protagonista di tante ricette antispreco che valorizzano gli avanzi in piatti sostanziosi e prelibati. Infine, che sia in cartone o in film plastico, il suo packaging permette un recupero al 100% dei materiali di imballaggio.
Ha risposto sul campo alle fake news delle diete iper proteiche. Dal 2002, anno in cui il New York Times conia il neologismo “carbophobia” e circa 26 milioni di americani abbandonano del tutto pasta, pane e patate, sono cambiate molte cose: diversi autorevoli studi dimostrano che la pasta non fa ingrassare e una dieta a base di carboidrati allunga la vita, specie se inserita nel quadro di un modello alimentare mediterraneo.
Dopo la carbofobia, la glutenfobia: le esortazioni a ridurre o eliminare il consumo di pasta per via della presenza del glutine, accusato di far male o far ingrassare, sono state liquidate dalla comunità scientifica internazionale come accuse prive di fondamento.
Questa proteina è nociva solo per coloro che soffrono di celiachia o gluten sensitivity.
DAVIDE ROMANINI [d.romanini@zenazone.it]
Nato nel 1969 a Genova, ingegnere, uno dei due soci di Zenazone e co-fondatore di Zenazone.it
Autore di oltre 200 video itinerari turistici in tutta Italia con il format Eats&Travels e centinaia di video in Liguria con Zenazone con oltre 5 milioni di visualizzazioni complessive solo su YouTube.
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